Che l’allarme sul Covid dei bambini fosse sospetto, almeno nella tempistica (i minori, prima sostanzialmente risparmiati dal virus, ne sono diventati le vittime predilette giusto quando è diventato disponibile il vaccino), ce ne eravamo resi conto. Forse, però, non ci aspettavamo che cadessero così presto i veli sulle “nobili bugie” raccontate da esperti e politici per spingerci a obbedire ai mantra pandemici.
In questi giorni, ad esempio, tante facce fresche, che per un anno ci avevano assicurato che con le iniezioni saremmo usciti dall’incubo, senza battere ciglio, stanno cambiando versione: “Eh, ma noi non abbiamo mai detto che il vaccino proteggeva dal contagio; la scienza non è infallibile; lo stato delle conoscenze, quando parlavamo, era un altro; la situazione evolve, ci sono le varianti…”. Eccetera eccetera: i cervelloni, protagonisti del disastro italiano, hanno ragione pure se hanno avuto torto. Perché i vaccini hanno sì raggiunto uno straordinario risultato, cioè disaccoppiare i contagi dalle manifestazioni gravi della malattia e dai decessi, però non ci hanno certo salvato dal virus, come speravamo.
Intanto, però, anche un altro altarino è stato svelato: qualcuno, Oltreoceano, ora ammette di aver deliberatamente gonfiato l’allarme sul coronavirus nei bimbi, per indurre i genitori a vaccinarli.
Succede tutto il 27 dicembre, a New York. Mary Bassett, commissario per la Salute, è insieme al governatore democratico dello Stato, Kathy Hochul. E durante la conferenza stampa, tra le altre cose, afferma: “Con i numeri che abbiamo dato a proposito dei ricoveri pediatrici non intendevamo far sembrare che i bambini stessero avendo un’epidemia di infezioni. Erano numeri piccoli quelli che abbiamo riportato nel nostro bollettino sanitario, basati su 50 ospedalizzazioni. Ora vi ho fornito numeri più ampi, ma sono lo stesso cifre contenute. In realtà è per motivare i pediatri e le famiglie a cercare la protezione del vaccino”. Talmente chiaro, che non serve certo la parafrasi: siamo di fronte a una rappresentante delle istituzioni che ammette che l’enfasi sul Covid nei minori aveva scopi essenzialmente propagandistici.
D’altronde, anche Anthony Fauci è stato costretto a gettare la maschera. Giovedì scorso, ospite di Msnbc, ha dichiarato: “Se guardate ai bambini ricoverati, molti di loro sono ricoverati con il Covid, non a causa del Covid […]. Se un bimbo va in ospedale, automaticamente viene sottoposto a un test per il Covid e viene conteggiato come una persona ricoverata per Covid”. Di nuovo, cristallino: non solo i numeri dei ricoveri pediatrici sono contenuti, ma – lo dice il virologo mito della sinistra anti Trump, certo non tacciabile di negazionismo – molti di essi finiscono in corsia per altre patologie, altri disturbi, altri malori e, accertata la loro positività a un tampone di routine, vengono inseriti nei bollettini dei pazienti Covid. Anche se, magari, sono entrati in nosocomio per una caviglia slogata.
Tutto ciò significa che è inutile vaccinare i piccoli? No. Noi non siamo contrari a prescindere alla vaccinazione dei bambini, ma vorremmo che le famiglie siano davvero lasciate libere di scegliere. Non sottoposte a un martellamento propagandistico menzognero, o a indebite pressioni tramite norme vessatorie. Giù le mani – e le siringhe – dai nostri figli.