Martedì scorso, nel corso di ‘Cartabianca’, programma di approfondimento condotto su Rai3 da Bianca Berlinguer, Matteo Bassetti ha sparato a palle incatenate contro molte delle insensate misure che stanno letteralmente devastando la nostra esistenza, considerandole di fatto oramai superate dall’evoluzione naturale di un virus oramai endemico.
Ed alla conduttrice che ha chiesto se non fosse il momento di eliminare del tutto il green pass, confermando con questa scomoda domanda una perplessità che la stessa ha più volte manifestato sull’abominevole lasciapassare, l’infettivologo genovese ha dichiarato che con il 95% della popolazione vaccinata non ha più molto senso continuare con questo strumento di persuasione. Anche perché, ha aggiunto Bassetti, “chi oramai non si è convinto a vaccinarsi non si vaccinerà comunque.” Per quanto riguarda un Paese trasformato da tempo in un tamponificio, secondo una efficace definizione coniata a suo tempo dallo stesso Bassetti, egli non ha usato mezze misure: andrebbero aboliti quelli eseguiti agli asintomatici, riservandoli esclusivamente alle persone che invece i sintomi li hanno.
Ma è sulle misure ancora in essere sulla scuola che il direttore della Clinica malattie infettive del San Martino di Genova esprime il giudizio più duro: “Le attuali regole -che per il nostro oramai rasentano la follia- non servono a prevenire i contagi, ma solo a danneggiare gli studenti e le loro famiglie. Bisogna tornare ad ascoltare i pediatri e i medici.” In questo senso Bassetti, allineandosi ad un fronte di medici ragionevoli che pare allargarsi a macchia d’olio, propone in sostanza di tornare a ciò che si è sempre fatto con l’influenza stagionale: “Chi è malato sta a casa 3 giorni dalla scomparsa dei sintomi. Basta tamponi a asintomatici, fatti più per mitigare ansie ingiustificate dei genitori che non per limitare la diffusione del virus. Le quarantene forzate e la didattica a distanza non sono in grado di fermare questo virus, il quale non infetta solamente durante le ore di scuola.”
Parole molto sagge che fanno da eco al pressing sempre più stringente della Conferenza delle Regioni che, per l’appunto, sta esercitando un pressing continuo nei riguardi del governo per allentare le attuali misure, chiedendo in particolare di isolare solo i soggetti sintomatici e eliminare del tutto la famigerata Dad.
Ma per il momento, al di là di qualche “vedremo” o “valuteremo”, dalle parti dell’esecutivo non sembra che vi sia grande entusiasmo nel modificare in senso liberale la demenziale impalcatura di norme con cui è stato annichilito lo stato di diritto.
Norme liberticide che, nella logica politica di chi le continua a sostenere a spada tratta, soprattutto oggi, così come a correttamente rilevato Bassetti, non hanno alcuno scopo sanitario. Esse in realtà appaiono sempre più chiaramente strumentali per ricavarne un formidabile dividendo sul piano del consenso elettorale, così almeno pensano i talebani che, malgrado tre dosi di vaccino, ci obbligano a circolare come mummie mascherate anche all’aperto.
Per questo motivo è certo che costoro, almeno fino alla probabile scadenza naturale della legislatura, faranno fuoco e fiamme pur di mantenere in piedi ancora per un anno e passa il loro inguardabile teatrino dell’assurdo, in modo da poterci poi raccontare che è solo in virtù della loro sagacia che abbiamo potuto conservarci in salute. Vedremo a suo tempo quanti italiani saranno effettivamente in grado di bersi questa balla colossale.
Claudio Romiti, 28 gennaio 2022