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Covid sotto i 40 anni: il vaccino serve davvero? - Seconda parte

Vediamo ora l’Italia. Innanzitutto, il fatto clamoroso è che i decessi Covid sono crollati da oltre 500 al giorno questo inverno a circa 10 al giorno. Questo viene citato come prova del fatto che i vaccini funzionano, ma i decessi Covid sono crollati sia l’anno scorso che quest’anno allo stesso identico modo.

I decessi Covid sono quasi tutti tra gli anziani e questi sono stati vaccinati in ordine di età decrescente per primi; ISS dichiara che “al 21 luglio 2021, circa il 93% degli ultraottantenni in Italia ha ricevuto almeno una dose di vaccino e più del 90% ha completato il ciclo vaccinale”.

Se allora i decessi Covid per motivi stagionali (o di progressiva immunità naturale o altro) anche quest’anno si azzerano come l’anno scorso, si rileva una riduzione del 96 o 97% dei decessi tra i vaccinati semplicemente perché, con la stagione, come l’anno scorso, il Covid cala del 96 o 97%.  Affermare che grazie al vaccino si sono quasi azzerati i decessi in queste fasce d’età non è corretto; in quanto siamo a luglio e la prova della vera efficacia l’avremo in autunno.

I giornali però citano i dati dell’ISS che evidenziano come nell’ultimo mese ci siano stati molti più decessi tra i non vaccinati che tra i vaccinati, sia come numero totale che come percentuale relativa.

Ad esempio, tra 80enni, dove quasi il 90% è vaccinato, i decessi con Covid tra il 4 giugno e il 4 luglio erano 106 tra i non vaccinati e 47 tra i vaccinati (35 due dosi + 12 una dose). E tra i 60 e gli 80 anni, dove la media dei vaccinati è intorno all’81% i decessi non vaccinati sono 103 in un mese e quelli vaccinati 40 (30 due dosi + 10 una dose).

Se quindi consideriamo come protetti quelli che hanno avuto almeno una dose ci sono 93 morti vaccinati e 250 morti non vaccinati. Se consideriamo solo quelli con due dosi ci sarebbero 47 decessi contro 250.

Ora, anche in Israele era così nei primi mesi, ma come si è appena visto poi la situazione è cambiata e i morti sono ora nelle stesse proporzioni tra vaccinati e non vaccinati. Infatti, ora si leggono articoli e dichiarazioni sui media israeliani e da parte del nuovo governo sul fatto che dopo quattro mesi circa l’efficacia del vaccino Pfizer e Moderna è calata.

Il punto però è che in un mese ci sono stati solo 250 decessi anche tra i non vaccinati. In Italia in un mese, a seconda della stagione, ci sono dai 50 a 60 mila decessi. In altre parole, ora il 99,5% dei decessi non c’entrano niente con la Covid. Anche chi non si vaccina ha quindi ora poco da temere dal Covid. Se i decessi Covid sono ora (ma anche l’anno scorso in questa stagione) in totale intorno allo 0,6% del totale, ci si dovrebbe preoccupare degli altri 99,4% di decessi per tumori, cuore, infezioni varie, suicidi ecc. Stiamo, insomma, discutendo sul fatto che 250 persone non vaccinate e 93 vaccinate in tutto o in parte sono decedute su un totale di circa 50mila morti per tante altre cause.

Il problema vero però è sempre, come abbiamo provato nei nostri precedenti articoli a evidenziare, la distribuzione per età estremamente squilibrata dei malati Covid che sono intorno agli 80 anni, mente ora con la vaccinazione di massa i morti molto più giovani. Per ora i media e i politici (quasi tutti) infilano la testa nella sabbia e non vogliono sentire parlare del fatto che da quando si vaccina ci sono centinaia di decessi di età media molto più bassa e anche molti giovani. Nella fascia sotto i 40 anni la tabella dell’ISS mostra solo tre morti Covid non vaccinati. Ma quanti sono stati i morti, sotto i 40 anni, successivi alla vaccinazione nello stesso periodo?