Ieri Mario Draghi l’ha fatto trapelare: il consiglio dei ministri di oggi deciderà, non si sa bene ancora in quale forma, una proroga dello stato di emergenza. Restano forse da superare le resistenze della Lega, unica forza che si sarebbe in questi giorni detta contraria ad un prolungamento dello status quo. Ma alle 17 il via libera al testo arriverà alle 17.
A discutere delle questione sono stati convocati a Palazzo Chigi i principali protagonisti della vicenda. Al cospetto del sottosegretario Roberto Garofoli ci sono il generale Figliuolo, il capo della protezione civile Fabrizio Curcio e i rappresentanti dei ministeri della Salute e dell’Economia. Sono loro, infatti, i soggetti interessati dall’eventuale proroga: lo stato di emergenza permette alle loro strutture di restare in piedi e di avere i poteri sin qui garantiti dall’attuale legislazione. Ci sarebbero alternative? Certo: basterebbe rendere “ordinaria” la gestione di un virus che, ormai, tanto “emergenziale” non è. Stando all’Ansa, la proroga di tre mesi (che supera i 2 anni massimi previsti dalla legge) servirebbe anche a preparare un modo per uscire dallo stato di emergenza (non si poteva “preparare” negli ultimi 24 mesi?).
Fatto sta che stamattina anche Roberto Speranza ha fatto un annuncio che non lascia presagire nulla di buono. “Oggi in Cdm ci saranno ulteriori scelte sull’emergenza che stiamo vivendo”, ha detto il ministro al seminario ‘La casa come primo luogo di cura del cittadino. L’accreditamento delle cure domiciliari e delle Reti di cure palliative‘. A cosa si riferisce, Speranza? Solo alla proroga dello stato di emergenza o ad altre misure restrittive in arrivo? Tra le indiscrezioni, circola l’ipotesi di introdurre la mascherina obbligatoria all’aperto per tutti nel periodo di Natale.