Covid, vedi Israele e impari: cosa succederà con la quarta dose

Il premier Bennet studia come avviare il quarto booster. Ma è contrario a nuove restrizioni

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Durante un breve scambio di battute con i giornalisti, martedì scorso il Premier israeliano Naftali Bennett ha rivelato che durante un incontro con gli esperti di Covid sono stati studiati i tempi e i modi per l’avvio della somministrazione di un eventuale quarto vaccino per i soggetti vulnerabili e per tutti gli operatori sanitari. Ha aggiunto inoltre che secondo lui il resto del mondo seguirà Israele nella somministrazione della quarta dose di vaccino proprio come ha fatto con la terza.

Considerando che la maggior parte degli esperti del gruppo Covid del Ministero della Salute israeliano aveva precedentemente richiesto la quarta dose di vaccino questa dichiarazione da parte del Primo ministro altro non è che l’accettazione da parte della politica dei consigli che arrivano dagli scienziati. Anche se la decisione è in attesa dell’approvazione definitiva, in previsione di questo nuovo ciclo di vaccinazioni, le autorità competenti sono state immediatamente allertate e in queste ore si stanno preparando. I segnali che Israele si stia comunque preparando alla somministrazione di massa della quarta dose non finiscono qui, infatti, secondo quanto riferito dalla rete televisiva N12, il ministro dell’Interno Ayelet Shaked ha presentato una proposta per consentire a chiunque lo voglia di essere vaccinato con la quarta dose.

Tutto questo mentre il ministro della Pubblica Sicurezza Omer Barlev ha dichiarato che la popolazione dovrebbe essere avvertita che a gennaio la nazione intera entrerà probabilmente, e nuovamente, in isolamento. Bennett, in attesa delle decisioni che arriveranno a breve, ha intanto chiesto agli aventi diritto e a coloro che ancora non si sono sottoposti a vaccinazione o sono in ritardo con i richiami, di farsi vaccinare. Il portavoce dei servizi medici di emergenza del Magen David Adom (la Croce Rossa israeliana) ha affermato che è già in atto la preparazione alla nuova campagna vaccinale che, come detto, almeno nella parte iniziale è dedicata principalmente ai soggetti vulnerabili e agli operatori sanitari.

Campagna che quando partirà riceverà il pubblico sia nei luoghi preposti, ambulatori e ospedali, sia in speciali settori ricavati all’interno dei centri commerciali. La salute è importante, ma non meno dell’economia, e proprio per evitare la chiusura totale che è già apparsa all’orizzonte per il prossimo mese, il governo israeliano si è dato come obbiettivo quello di far superare alla nazione l’onda Omicron mantenendo il più possibile il funzionamento dell’economia. A questo proposito è stato approvato, ma ancora non è entrato in vigore perché si attendono i dati del contagio mensile, l’introduzione di un rigoroso schema, denominato “Nastro viola”, nei centri commerciali.

Oltre al controllo del green pass per tutti i negozi di oltre 100 mq, questo schema di comportamento prevede lo scaglionamento degli acquirenti all’interno dei locali a non più di una persona ogni 15 mq. Mentre nei punti di ristoro si potrebbe arrivare anche a vietare i tavoli al chiuso anche se, in nessun caso, sarà proibita la vendita di cibo da asporto. Sono comunque già state approvate le restrizioni all’istruzione, con lezioni a distanza in luoghi in cui il tasso di vaccinazione è inferiore al 70%. Questo si applicherà immediatamente per le scuole medie e superiori, mentre per le elementari inizierà tra tre settimane.

La prima vittima israeliana della nuova variante Omicron era stata segnalata nella mattina del 23 dicembre, si trattava di un uomo anziano che anche se aveva ricevuto due dosi di vaccino soffriva di condizioni patologiche preesistenti. Questa segnalazione è stata poi rettificata dal Ministero della Salute israeliano che, dopo ulteriori esami, ha confermato che il paziente è morto a causa del ceppo Delta. Questo significa che a distanza di svariati giorni dall’arrivo di Omicron in Israele, e anche se si segnalano decine di positivi e diversi malati, fino ad ora la variante non ha causato vittime. Nonostante il pacchetto di restrizioni il Premier Bennett continua a dichiarare di essere contrario alle restrizioni sugli assembramenti perché il beneficio è molto piccolo e eventuali restrizioni aumenterebbero il divario tra i vaccinati e i non vaccinati e potrebbero acuire il malessere sociale.

Michael Sfaradi, 26 dicembre 2021

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