La sensazione che soprattutto in Italia non ci liberemo più della fobia da Covid viene costantemente rinforzata da ciò che passa attraverso la comunicazione di massa, in particolare quella televisiva. Domenica scorsa, assistendo alla partenza della spettacolare 20 km di sci di fondo, in quel di Lillehammer, Norvegia, ho appreso del forfait del grande favorito, il beniamino locale Johannes Klaebo.
Nel dare la notizia, l’ottimo Claudio Bragagna, uno dei migliori telecronisti sportivi della Rai, ha spiegato che il campione norvegese, a causa del riacutizzarsi di un fastidioso mal di gola, ha prudentemente deciso di non gareggiare. Tuttavia, ha aggiunto Bragagna, “tutto questo non ha niente a che fare con il contagio – intendendo il Covid – ma solo con i sintomi di un banale raffreddore o di una iniziale influenza, dal momento che Kleabo è risultato negativo al tampone”.
Quindi, par di capire da questo bizzarro ragionamento, se ti becchi il Covid in modo asintomatico o paucisintomatico, così come allo stesso Klaebo e a molti dei suoi compagni di squadra è capitato più volte in questi anni, è un grosso guaio, mentre se vieni interessato da malesseri con sintomi simili, ma risulti negativo al tampone, allora puoi decidere autonomamente se scendere in pista o meno, secondo una lunga consuetudine sportiva che, prima dell’arrivo del coronavirus, ha spesso consentito a molti campioni febbricitanti di gareggiare, a volte con grandi risultati, in condizioni non certo ottimali.
Ma da quando abbiamo incontrato il Sars- Cov-2 le cose hanno assunto un aspetto sempre più sinistro, ai limiti del satanico. Non conta infatti la relativa gravità del malessere che un soggetto, in questo caso uno sportivo di alto livello, manifesta, bensì ciò che appare dirimente è se sia stato o meno contagiato, se sia negativo o positivo al tampone molecolare, quello più attendibile, per il rilevamento della presenza del temutissimo coronavirus.
Da qui ne consegue che, non essendo rilevanti i sintomi ma solo la presenza anche solo di tracce del Sars-Cov-2, stiamo trattando i positivi al tampone come una sorta di soggetti posseduti dal demonio. Pertanto, visto che neppure i cinesi, pur adottando ogni forma di coercizione di massa, sono riusciti a bloccare la circolazione di un virus endemico e sempre meno aggressivo, a chi considera ancora tanto grave il rischio di prendersi il contagio, non resta che rivolgersi ad un esorcista, ma uno veramente bravo.
Claudio Romiti, 6 dicembre 2022