Politica

L'esecutivo rischia

La resa del premier: “Draghi è caduto”. Ma non sale al Colle stasera – LIVE

L’esecutivo al bivio: Lega, Fi e M5S escono dall’Aula. Salvini sussurra: “Draghi andrà a dimettersi”

Sei giorni dopo il “non voto” alla fiducia da parte dei Cinque Stelle, sei giorni dopo la salita al Quirinale, le dimissioni e il respingimento delle stesse da parte di Mattarella, Mario Draghi vede la fine del suo esecutivo. Non è bastata una settimana a ricucire i rapporti ormai logorati con le forze politiche.

Dalle 9.30 è iniziata la lunga giornata del Senato della Repubblica che porterà a chiarire il quadro del governo che verrà. Dopo le comunicazioni del premier ai senatori, è iniziato il dibattito che si concluderà in serata con una votazione sule risoluzioni in cui occorrerà capire la posizione del Movimento Cinque Stelle e del centrodestra. Il discorso del premier, molto duro su diversi temi, non è affatto piaciuto a gran parte dei partiti. Lega e M5S in testa. In tutta risposta, il centrodestra ha chiesto ufficialmente a Draghi di restare a capo del governo, ma con un nuovo esecutivo e una nuova maggioranza. Dunque senza il M5s.

Nella sua replica, però, il premier ha chiuso le porte ad ogni trattativa. Draghi, dopo un breve discorso molto duro verso il M5S, ha deciso di porre la questione di fiducia sulla risoluzione presentata da Pierferdinando Casini, ovvero l’accettazione sic et simpliciter delle comunicazioni del premier. Draghi ha dunque “respinto” la risoluzione del centrodestra che invece chiedeva un nuovo governo senza M5S e con un consistente cambio dei ministri.

Nelle dichiarazioni di voto tre grandi partiti di maggioranza hanno deciso di “togliere il disturbo”. Lega, Forza Italia e M5S sono usciti dall’aula e non partecipano al voto sulla questione di fiducia. Il governo e la legislatura sono dunque al capolinea. Ma Draghi ha deciso di non salire stasera al Colle per dimettersi.

Qui sotto, la diretta della giornata della crisi di governo.

21.10 Draghi non va a dimettersi

Stando a quanto si apprende, il presidente del Consiglio non sale stasera al Quirinale per rassegnare le dimissioni. Draghi potrebbe presentarsi domani alla Camera per le comunicazioni e solo dopo procedere con la salita al Colle.

21.00 Salvini: “Tutta colpa del Pd”

“L’intero centrodestra” di governo, ha fatto sapere Salvini, “era disponibile a proseguire senza i grillini, con Draghi a Palazzo Chigi e con un governo nuovo e più forte. Il Pd ha fatto saltare tutto”.

20.33 “Far cadere Draghi delitto politico”

“Oggi si è commesso un delitto politico ingiustificabile: far cadere il governo Draghi per miseri interessi di parte in un momento come questo”, scrive sui social Ettore Rosato. “Grazie al Presidente Draghi per il lavoro di questi mesi e per l’autorevolezza che ha restituito al nostro Paese sulla scena internazionale. Chi oggi non ha votato la fiducia si è assunto una straordinaria responsabilità. Povera Italia”.

20.30 Salvini: “Draghi vittima di Pd e 5Stelle”

“Draghi e l’Italia sono state vittime, da giorni, della follia dei 5Stelle e dei giochini di potere del Pd”. Lo ha detto Matteo Salvini, aprendo la riunione con i parlamentari della Lega alla Camera. “L’intero centrodestra era disponibile a proseguire senza i grillini, con Draghi a Palazzo Chigi e con un governo nuovo e più forte. Il Pd ha fatto saltare tutto” ha spiegato Salvini. Che ha aggiunto: “Speriamo che questo sia l’ultimo Parlamento dove centinaia di persone cambiano casacca e poltrona”.

20.18 Giorgetti critico: “Si poteva finire in maniera più dignitosa”

Le parole di Giorgetti, che si è sempre detto essere il braccio destro di Mario Draghi: “Si poteva concludere in maniera più dignitosa”.

20.15 Quando si vota?

In teoria, si potrebbe votare già il 25 settembre che però è la data in cui cade il capodanno ebraico. Per questo, e per evitare che si sovrappongano le votazioni a una festività religiosa, è probabile che le urne verranno convocate il 2 ottobre. Anche Letta conferma che, secondo lui, si andrà al voto nel più breve tempo possibile. Dunque molti sembrano escludere la possibilità che Draghi guidi il governo fino alla fine della legislatura con “pieni poteri” per il disbrigo degli affari correnti.

20.14 Draghi ottiene la fiducia

La cosa incredibile è che la mozione a favore di Mario Draghi è stata approvata. Il governo ha dunque tecnicamente ottenuto la fiducia ma senza Lega, Forza Italia e M5S. Per questo con ogni probabilità Mario Draghi salirà al Colle per dimettersi.

20.07 Di Maio: “La politica ha fallito”

Su Twitter, il ministro degli Esteri scrive: “La politica ha fallito, davanti a un’emergenza la risposta è stata quella di non sapersi assumere la responsabilità di governare. Si è giocato con il futuro degli italiani. Gli effetti di questa tragica scelta rimarranno nella storia”.

19.43 Pd: “Pronti alla campagna elettorale. Fi, Lega e M5S irresponsabili”

Da far notare, nella nota del Pd, è il riferimento alla irresponsabilità del M5S. Questo potrebbe far morire del tutto il cosiddetto progetto di “campo largo”.

19.40 Gelmini: “Lascio forza Italia”

In una nota, Mariastella Gelmini afferma: “In un momento drammatico per la vita del Paese, mentre nel cuore dell’Europa infuria la guerra e nel pieno vortice di una crisi senza precedenti, una forza politica europeista, atlantista, liberale e popolare oggi avrebbe scelto di stare, senza se e senza ma, dalla parte di Mario Draghi. Forza Italia ha invece definitivamente voltato le spalle agli italiani, alle famiglie, alle imprese, ai ceti produttivi e alla sua storia, e ha ceduto lo scettro a Matteo Salvini. Se i danni prodotti al Paese dalle convulsioni del Movimento 5 Stelle erano scontati, mai avrei immaginato che il centrodestra di governo sarebbe riuscito nella missione, quasi impossibile, di sfilare a Conte la responsabilità della crisi: non era facile, ma quando a dettare la linea è una Lega a trazione populista, preoccupata unicamente di inseguire Giorgia Meloni, questi sono i risultati. Questa Forza Italia non è il movimento politico in cui ho militato per quasi venticinque anni: non posso restare un minuto di più in questo partito”.

19.30 Letta: “Parlamento si mette contro l’Italia”

“In questo giorno di follia il Parlamento decide di mettersi contro l’Italia. Noi abbiamo messo tutto l’impegno possibile per evitarlo e sostenere il #governoDraghi. Gli italiani dimostreranno nelle #urne di essere più saggi dei loro rappresentanti”. Lo scrive Enrico Letta in un Tweet

19.10 Il fuorionda di Casellati: “Manca il numero legale”

Se mancherà il numero legale in aula, il Senato verrà riaggiornato per una nuova votazione. I Cinque Stelle però stanno usando la formula di “presente non votante”.

19.03 M5S: “Togliamo il disturbo”

La capogruppo Castellone ha tenuto un discorso molto critico verso il premier Draghi, riferito soprattutto agli attacchi che il M5S avrebbe subito da parte del governo negli ultimi mesi e da Supermario nelle ultime ore. “In 18 mesi sono state smantellate tutte le misure del M5S”, ha detto la Castellone. “Un esecutivo di alto profilo non si schiera contro una forza politica. Abbiamo capito che il problema siamo noi”.

18.50 La Lega: “Non partecipiamo al voto sulla fiducia”

Dopo un duro discorso di Stefano Candiani (iscritto a votare al posto di Salvini), la Lega annuncia che – proprio come Forza Italia – ha deciso di non partecipare al voto sul voto di fiducia. Non poche le reprimende del Carroccio al discorso di stamattina del premier, considerato ingeneroso.

18.40 Salvini: “Fatta la nostra proposta”

Matteo Salvini, che si trova alla buvette del Senato, dice ai cronisti: “Noi la nostra proposta l’abbiamo fatta: o c’è un governo nuovo oppure il voto”. Secondo quanto emerso, avrebbe detto ai suoi che Draghi intende salire al Colle per andare a dimettersi.

18.37 Bernini (Fi): “Non siamo noi ad aver voluto la crisi”

Annamaria Bernini annuncia che non parteciperà al voto sulla fiducia posta dal governo “solo sulla risoluzione presentata da Casini”.

18.35 Il Pd voterà la fiducia

La decisione è stata annunciata dalla capogruppo Malpezzi in Senato.

18.30 Centrodestra spiega le sue ragioni

“Forza Italia, Lega, UDC e Noi con l’Italia hanno accolto con grande stupore la decisione del presidente del consiglio Mario Draghi di porre la questione di fiducia sulla risoluzione presentata da un senatore – Pierferdinando Casini – eletto dalla sinistra. Il presidente Silvio Berlusconi questa mattina aveva comunicato personalmente al Capo dello Stato Sergio Mattarella e al presidente del consiglio Mario Draghi la disponibilità del centrodestra di governo a sostenere la nascita di un esecutivo da lui guidato e fondato sul “nuovo patto” che proprio Mario Draghi ha proposto in Parlamento. La nostra disponibilità è stata confermata e ufficializzata nella proposta di risoluzione presentata dal centrodestra di governo in Senato”.

18.00 Il centrodestra conferma: non votiamo la risoluzione di Casini

Il centrodestra conferma che non intende votare la risoluzione presentata da Casini su cui il governo Draghi ha posto la questione di fiducia.

17.57 Renzi: crisi grottesca voluta da Conte

L’ex premier Matteo Renzi, leader di Italia Viva, ha tenuto il discorso in dichiarazione di voto per il suo partito. Duro attacco contro Conte, accusato di non aver fatto dimettere i propri ministri dopo la “non fiducia” al dl Aiuti. “Patuanelli non sa se dare la fiducia a se stesso”, attacca il senatore elencando tutti i problemi che un “non governo” potrebbe provocare alla tenuta dell’Italia. “Nulla sarà più come prima – dice Renzi – Non so come la sinistra possa provare pensare di allearsi alle prossime elezioni con il M5S. E alla destra invece dico ai moderati della destra: mi chiedo come facciano a stare nel Ppe, una forza capace di scommettere su Draghi. I moderati del centrodestra oggi segnano la loro scomparsa politica. Infine, nulla sarà più come prima per quelli venuti in Parlamento per aprirlo come una scatoletta di tonno e invece passano alla storia come i primi che provocano una crisi di governo senza lasciare le poltrone di ministri”.

17.34 Il centrodestra non cambia idea: “Votiamo solo la nostra risoluzione”

17.04 La furiosa replica di Draghi: “Niente richiesta di pieni poteri”

Mario Draghi fa un discorso molto breve. Eppure molto duro. Prima precisa alcune precisazioni su alcune sue parole nel discorso di stamattina, spiegando di riconoscersi nella democrazia parlamentare. Il riferimento è al fatto che Draghi aveva fatto notare come il Paese si fosse mobilitato “a favore della prosecuzione del governo” e che dunque questo lo avesse spinto a tornare in Parlamento tendando un “nuovo patto di maggioranza”.

Draghi si è poi rivolto alla Lega, spiegando per quale motivo il governo non è intervenuto su questioni parlamentari come ius scholae e cannibis.

Ai Cinque Stelle, invece, ha spiegato di aver detto “quello che dovevo dire”: “Il reddito di cittadinanza è una cosa buona, ma se non funziona è una cosa cattiva”. Dopo un breve passaggio sul Superbonus l’affondo più duro: “Il problema sono i meccanismi di cessione, senza discrimine e senza discernimento: sono loro i colpevoli di questa situazione in cui migliaia di imprese stanno aspettando i crediti”. E ancora: “Bisogna riparare al malfatto, tirare fuori le imprese dai pasticci quelle imprese che si trovano in difficoltà”.

“Non ho molto altro da dire – conclude Draghi – e chiedo che venga posta la mozione di fiducia sulla risoluzione presentata dal senatore Casini”.

17.00 “Il sentiero è stretto”. Si vedono Letta, Conte e Speranza

Secondo fonti di maggioranza il sentiero per il governo Draghi è “stretto”. Negli uffici del M5S della Camera, i leader del cosiddetto “campo largo” si sono visti. Bisogna capire cosa esce dalla riunione tra Conte, Speranza e Letta.

16.50 Contatti “ripetuti” tra Meloni e Salvini

A sottolineare la tenuta del centrodestra, Meloni e Salvini fanno trapelare che durante tutta questa caotica giornata i due leader si sono sentiti.

16.45 Italia Viva: “Siamo con Draghi a presincedere”

Scrive Davide Faraone su Twitter: “La nostra posizione è chiara: avanti con Draghi. Scelga il Premier con quale squadra di Governo, noi siamo con lui, #aprescindere”. Il che potrebbe stare anche a significare l’accettazione da parte dei centristi della posizione del centrodestra. Un Draghi bis o un governo di transizione verso le elezioni?

16.12 Il centrodestra: “Votiamo solo la nostra risoluzione”

Il centrodestra sembra chiudere anche all’ipotesi di andare alla conta sulla risoluzione di Casini. Fonti del Carroccio fanno sapere infatti che “i senatori del centrodestra di governo voteranno soltanto la prima risoluzione, che chiede un ‘patto’ per un nuovo governo, profondamente rinnovato, guidato da Mario Draghi e senza il M5S”.

16.00 “Escluso un Draghi bis”

Fonti di governo fanno notare che Mario Draghi non sarebbe propenso ad accettare le richieste del centrodestra. Se la crisi dovesse precipitare, Draghi andrebbe al Colle: la sua intenzione è tenere la linea già espressa al tempo, ovvero andare avanti con lo stesso governo e la stessa maggioranza.

15.56 Draghi attende la conta sulle risoluzioni

Sono due le risoluzioni presentate al Senato. Una, quella della Lega, chiede la formazione di un nuovo governo senza il M5S ma con Draghi a capo. L’altra, firmata da Casini, spinge invece il governo ad andare avanti come adesso. Dopo il voto, Draghi potrebbe decidere sul da farsi.

15.45 Berlusconi a colloquio telefonico con Draghi e Mattarella

15.31 Sospesa la seduta al Senato

Prima delle repliche di Mario Draghi, i capigruppo del Senato hanno chiesto la sospensione della seduta per provare l’ultimo tentativo di ricucire.

15.30 Il M5s non esclude la fiducia: “Ma serve un cambio di passo”

Il M5s ha detto chiaramente al Senato che voterà la fiducia solo se il premier darà atto di quel documento consegnato da Conte a Draghi qualche giorno fa. Secondo molti nel Movimento, infatti, nel discorso di stamattina il premier non avrebbe risposto a nessuno degli

14.30 La Lega presenta una risoluzione

Roberto Calderoli prepara una proposta di risoluzione da parte del Carroccio in cui si chiede formalmente di formare un nuovo governo senza il M5S. “Sostegno ad azione governo profondamente rinnovato sia per scelte politiche che nella composizione”, si legge nel documento in cui è specificato che “nella compagine governativa siano compresi esclusivamente” le forze politiche “espressione dei partiti che hanno votato a favore della fiducia nella seduta del senato del 14 luglio”.

14.15 Draghi esce dall’aula: colloquio con i ministri

Subito dopo l’intervento della Lega, il premier Draghi è uscito dall’Aula del senato e ha tenuto una piccola riunione con i ministro del suo governo. Presenti Franceschini, Speranza, Brunetta e Guerini oltre al sottosegretario alla presidenza Roberto Garofoli. Assenti i ministri della Lega e del M5s, molti dei quali impegnati nelle riunioni con i rispettivi partiti.

13.50 Lega: “Noi ci siamo ma con un nuovo governo e una nuova maggioranza”

A prendere la parola è Massimiliano Romeo: “Si prenda atto che è nata una nuova maggioranza che è quella del 14 luglio – dice il capogruppo leghista – Serve ricostruire un nuovo patto come lei ha detto, noi ci siamo ma con una nuova maggioranza e un nuovo governo“. Nel suo discorso, molto duro, Romeo chiede a Draghi se intende salvare il governo oppure se il suo intento è fare da stampella al campo largo e salvare l’accordo tra Letta e Conte. “Noi dobbiamo rendere conto a nostri elettori, alla nostra base e ai nostri cittadini”, aggiunge Romeo. “Se il suo intento è quello di salvare il Paese vediamo due scenari: primo, prendere atto che il M5S non fa più parte di questa maggioranza di unità nazionale” visto che “è impossibile fare l’interesse del Paese con questi compagni di viaggio” dunque “si prenda atto che è nata una nuova maggioranza il 14 di luglio”. In sintesi bisogna ricostruire un nuovo patto, quindi un nuovo governo con nuovi ministri. La Lega chiede dunque di “revisionare il Reddito di Cittadinanza”, ma anche di dar credito alle richieste del Carroccio su immigrazione e fisco.

Il discorso di Romeo mette ora nell’angolo il premier Draghi. Supermario infatti aveva detto che non avrebbe fatto un Bis con un nuovo governo. E oggi è sembrato chiedere a tutto il parlamento di unirsi attorno a questo nuovo patto. Deciderà di formare un nuovo governo con una maggioranza diversa da quella del passato?

Il secondo scenario possibile, per la Lega, invece è un altro: ovvero tentare il precedente del governo Ciampi, sciogliendo le camere, respingendo le dimissioni di Draghi e fargli restare i “pieni poteri” e fare quel completamento del Pnrr che mette a posto il bilancio e poi dare la parola agli italiani.

13.30 La Lega: “Stupiti dal discorso di Draghi”

Duro intervento di alcuni esponenti della Lega, tra cui uno dei big Massimo Bitonci: “Siamo stupiti dal discorso del presidente Draghi – dicono in una nota – nessun accenno a flat tax e pace fiscale nonostante 50 milioni di cartelle esattoriali già partite o in partenza che rappresentano un’emergenza nazionale. Anche il passaggio sul credito di 1.100 miliardi di magazzino fiscale che l’Agenzia delle Entrate ha nei confronti di cittadini e imprese ci lascia perplessi. In questo momento di grave crisi economica con l’aumento delle bollette e delle materie prime anche alimentari, cosa si chiede? Di rimborsare subito? Se non bastano pandemia e guerra per un rinnovato patto fiscale tra cittadini, fisco e agenzia delle entrate cos’altro dovremmo aspettare?”.

12.30 Centrodestra e M5S riducono gli interventi

Forse per tenere salde le fila ed evitare che i singoli parlamentari possano muoversi, sia il centrodestra che il M5S hanno scelto di far parlare solo un rappresentante per partito durante la discussione generale.

12.00 Centrodestra di governo si riunisce

Alle 13 inizia il vertice del centrodestra di governo per discutere di come comportarsi. Emerge molta irritazione per le parole di Draghi in Senato, che ha riservato parole di critiche non solo alle posizione del M5S ma anche quelle della Lega. Non è un caso se il premier non ha raccolto applausi da parte dei banchi del Carroccio durante il suo intervento. La riunione si svolge a Villa Grande, ospiti di Berlusconi.

11.30 Meloni: “Draghi vuole i pieni poteri”

Duro attacco di Giorgia Meloni a Mario Draghi dopo il suo intervento: “Draghi arriva in Parlamento e di fatto pretende pieni poteri, sostenendo che glielo hanno chiesto gli italiani – scrive su Twitter – Ma in una democrazia la volontà popolare si esprime solo con il voto, non sulle piattaforme grilline o con gli appelli del PD. Sono le autocrazie che rivendicano di rappresentare il popolo senza bisogno di far votare i cittadini, non le democrazie occidentali. Fratelli d’Italia non intende assecondare questa pericolosa deriva. Decidano gli italiani del proprio futuro, non questo Parlamento delegittimato e impaurito. Elezioni subito”.

11.06 Renzi: discorso giusto, per il resto cito Vasco

“Questa crisi un senso non ce l’ha”, ha detto Renzi. “Sono ammirato da Draghi, ha fatto il discorso giusto, ha detto quello che serve, non una fiducia di facciata. Ora ciascuno si assuma la responsabilità. Basta a questo assurdo giochino e alla fiction. Ora la palla è nelle mani dei partiti”.

11.05 Carlo Calenda: “Nessuna concessione ai populismi”

“Un grandissimo discorso, tosto e perentorio, senza alcuna concessione ai populismi. Un discorso di verità sullo stato del paese, sulle sue debolezze e sulle sue potenzialità. Draghi ha messo la politica davanti alle sue responsabilità. Noi siamo con lui, senza se e senza ma”, dice Carlo Calenda su Twitter.

10.18 Draghi: “Siete pronti a ricostruire questo patto?”

Draghi chiede ai partiti se sono pronti a riconfermare lo sforzo di unirsi in un governo di unità nazionale come avvenuto all’inizio dell’avventura di governo. “La risposta a queste domande non la dovete dare a me, ma a tutti gli italiani”, conclude il suo discorso Draghi.

10.16 Draghi: dare le armi all’Ucraina

Draghi, rivendicando i valori europei di democrazia, è tornato a dire che intende inviare armi all’Ucraina perché “è l’unico modo per permettere agli ucraini di difendersi”. “L’Ue è la nostra casa”, dice il premier. “Dobbiamo ottenere il prezzo al gas russo”.

10.14 Draghi: basta col Superbonus

Mario Draghi, dopo aver ricordato la necessità di installare il rigassificatore a Piombino nel minor tempo possibile, ha anche riservato una parte del discorso alla transizione energetica e alla siccità. Superbonus intendiamo affrontare le criticità ma ridurre la generosità dei contributi.

10.12 Draghi: riforma delle pensioni per flessibilità in uscita

10.09 Draghi: serve una agenda social

Anche qui, forse per ingraziarsi il M5S o quello che ne resta, Draghi parla dell’agenda sociale (alla base delle richieste di Conte nella sua famosa lettera). “Oggi è essenziale proseguire nel confronto con le parti sociali e definire gli interventi da realizzare nella legge di Bilancio”, dice il premier, “quest’anno possiamo intervenire senza nuovi scostamenti di bilancio”. Entro agosto il governo intende intervenire contro il caro energia. E nel medio-termine anche lavorare sul “salario minimo”, spingere il rinnovo dei contratti collettivi.

10.08 Draghi: mai aumentate le tasse

“Non abbiamo mai aumentato le tasse”, dice Draghi. Che poi elenca le revisioni dell’Irpef e dell’Agenzia delle Entrate che intende realizzare. Nel suo discorso la promessa di una “riforma fiscale”.

10.07 Draghi chiede un sostegno forte all’esecutivo

Nel ricordare il decreto sui tassisti, Draghi chiede un sostegno chiaro al governo e non a manifestazioni “talvolta violente” e che vanno contro l’esecutivo stesso.

10.03 Draghi: “Spendere il Pnrr”

Draghi ricorda che per portare a termine il Pnrr serve un impegno e dunque, lascia intendere, un governo pienamente operativo.

10.00 Draghi ringrazia i sindaci

Tra gli appelli che dice di aver apprezzato, Draghi ricorda i 2mila sindaci che hanno firmato la petizione. E poi quello del personale sanitario, ovvero “gli eroi della pandemia”.

09.58 “Ricostruire il patto”

“Il desiderio di andare avanti insieme si è progressivamente esaurito”, dice il premier. “Il voto di giovedì scorso ha posto fine al patto di fiducia che ha tenuto insieme questa maggioranza. Non votare la fiducia è un gesto politico chiaro con un significato evidente. Ignorarlo significherebbe non rispettare il parlamento. Non è possibile contenerlo perché chiunque potrebbe ripeterlo. Non è possibile minimizzarlo perché viene dopo mesi di strappi e ultimatum. L’unica strada per restare insieme è ricostruire da capo questo patto. Con coraggio, altruismo, credibilità. A chiederlo sono soprattutto gli italiani. La mobilitazione di questi giorni da parte dei cittadini e delle istituzioni è senza precedenti e impossibile da ignorare. Ha coinvolto il terzo settore, la scuola, l’università, il mondo dell’economia, dell’imprenditoria e dello sport. Si tratta di un sostegno immeritato ma di cui sono grato”.

09.57 Draghi: “Orgoglioso di essere italiano”

09.55 “Il merito dei nostri successi? È vostro”

Per Draghi il merito dei successi del governo è dovuto alla decisione dei parlamentari di trovare un accordo nonostante le differenze di posizioni politiche. Il premier lo chiama un “miracolo civile”.

09.54 La crisi del gas

Il premier rivendica di aver ridotto dal 40% al 25% la dipendenza “inaccettabile” dal gas russo. Un obiettivo che Draghi ritiene incredibile e che mette in sicurezza il pianeta. Poi una breve parte di discorso è dedicato, forse riferito al Movimento Cinque Stelle, alle rinnovabili e ai miliardi di aiuti destinati ai “più bisognosi” colpiti dall’aumento del costo dei

09.53 Il governo ha sostenuto l’Ucraina

Il premier ha rivendicato la scelta di stare dalla parte di Kiev per dare una collocazione all’Italia all’interno del G7 e dell’Alleanza Atlantica. Poi spiega che il governo è alla ricerca di una pace, di un accordo sul grano e per trovare “uno spiraglio negoziale”.

09.50 Draghi ricorda i successi del governo

Nel suo discorso Mario Draghi ricorda i motivi della nascita del suo governo e ricorda i successi raggiunti negli ultimi mesi dell’esecutivo per “modernizzare l’Italia”. “Tutti gli obiettivi dei primi due semestri del Pnrr sono stati raggiunti e abbiamo ricevuto 45,9 miliardi di euro”, dice il premier.

09. 45 Draghi arriva al Senato

08.30 Salvini: la Lega sceglie per il bene dell’Italia

“Dopo la crisi di governo causata dai 5 Stelle, dopo giorni di minacce e provocazioni, con decine di parlamentari che cambiano partito per salvare la poltrona e con un Pd che insiste a parlare di ius soli, ddl Zan e legge elettorale, invece di mettere al centro stipendi, bollette e lavoro, oggi si decide. E la Lega, unita e compatta, deciderà solo e soltanto per il bene e il futuro dell’Italia”. Lo ha scritto su Twitter Matteo Salvini.