Per gentile concessione dell’autore, un estratto da “Croce ed Einaudi. Teoria e pratica sul liberalismo”, libro di Giancristiano Desiderio, uscito da poco per Rubbettino. Per una settimana, tutte le sere, sul nostro sito troverete un’anticipazione, un piccolo boccone del libro appena uscito. Ecco la settima e ultima puntata.
Nella storia della cultura italiana vi sono vicende di uomini e di idee molto citate ma molto poco davvero conosciute. La celebre polemica tra Benedetto Croce e Luigi Einaudi sul rapporto tra liberismo e liberalismo è una di queste. Tutt’altro, infatti, che un duro scontro polemico senza volontà d’intendersi, la polemica fu una civilissima discussione tra i due maggiori interpreti della cultura liberale italiana che ancora oggi, se conosciuta a partire dai testi e dal contesto, è in grado per noi abitanti del terzo millennio di essere un punto di riferimento per schiarire e ingagliardire il concetto di libertà (…).
La discussione tra Croce ed Einaudi, dunque, non è una disputa su una dottrina ma è uno schiarimento del pensiero in vista della riconquista della libertà civile (…). Il problema che si agita nelle loro pagine è quello dei totalitarismi: uno ce l’hanno già sulla testa e sanno bene che non è conciliabile con la libertà e la dignità umana, l’altro non è presente politicamente ed economicamente ma sanno bene che un domani non lontano potrebbe farsi avanti in modo minaccioso con la sua violenza e con le sue lusinghe. Ed è proprio quanto accadde negli anni Quaranta con la caduta di Mussolini e la fine del fascismo e un’Italia che era non solo “tagliata in due” ma che poteva ricadere dall’altra parte della “cortina di ferro” ed essere non libera ma comunista.
Nella discussione tra Croce ed Einaudi emerge in modo netto la incompatibilità tra libertà e comunismo e si sottolinea come la «religione della libertà» – una religione che, al di là delle definizioni e differenziazioni, riguardava entrambi – era la religione liberale dell’antitotalitarismo. Proprio questo è per noi l’aspetto più importante di quella discussione che mette capo a un liberismo non più visto come sistema morale bensì come lo stesso principio della libertà praticato sul piano economico.
Giancristiano Desiderio, Croce ed Einaudi (Rubbettino 2020)