Zanzara tigre

Cruciani de-santifica Mattarella: “Non si può criticare? È vietato?”

Nell’ultima trasmissione della Zanzara, Giuseppe Cruciani ha commentato così le dichiarazioni di Roberto Vannacci riguardanti la decima legione, le critiche alla figura del Presidente della Repubblica da parte di alcuni esponenti della Lega e la polemica sullo scontro tra Giorgia Meloni e Vincenzo De Luca.

“Vi segnalo una cosa – ha esordito il conduttore – nel corso della fine settimana appena passato c’è un signore che di nome fa Roberto e di cognome fa Vannacci che ha di nuovo fatto il segno della X evocando la Decima Mas affermando ‘scateneremo l’inferno’. E ovviamente già parlano di fascismo. Signori: è solo campagna elettorale, se non volete votarlo non lo votate, fate il suo gioco se continuate ad evocare il fascismo, l’eversione e gli elettori neri. Ma chi se ne frega chi vota Vannacci, non facciamo il test del dna, non facciamo l’analisi del sangue agli elettori”.

In seguito, Cruciani ha commentato le critiche mosse a Sergio Mattarella: “Seconda cosa, è un Paese abbastanza bizzarro. Noto che alcuni esponenti della Lega criticano il Presidente della Repubblica per alcune frasi per cui secondo me  non aveva senso scandalizzarsi. Dopodiché un Senatore della Repubblica e il capo di un partito possono o no criticare chiunque, anche il Presidente della Repubblica stesso? Io penso che si possa criticare, non è che uno deve parlare di eversione. Si possono criticare tutte le frasi, anche se provengono dal Quirinale. Nessuno è esente da critiche, neppure chi è sul Colle più alto. Per me non ha detto nulla di scandaloso, ha parlato di cose che dicono tutti, la cessione della sovranità, l’Unione Europea, quello che volete, non è certamente una cosa eversiva come dicono alcuni, ma si potrà criticare o no? O è proibita la critica?”.

Infine, Cruciani ha commentato la questione che vede coinvolti Giorgia Meloni e Vincenzo De Luca: “Altra cosa ancora, durante il comizio del fine settimana la signora Meloni è tornata sulla famosa querelle con De Luca, il governatore del mondo. Ora io dico semplicemente una cosa: ancora una volta ha evocato il femminismo, la donna che non può farsi sottomettere, la donna che non può stare zitta, che deve sempre parlare, che deve sempre reagire agli attacchi degli uomini. Ma qui non c’entra niente. Non c’entrano niente l’uomo o la donna. È De Luca che è così, lo ripeto per l’ennesima volta, non c’entra niente la questione della donna che viene attaccata. Quel famoso stronza di De Luca, detto in un corridoio della Camera, il governatore lo avrebbe detto anche se il presidente del Consiglio fosse stato un uomo. Mi pare abbastanza chiaro, questo mi pare chiaro e lampante”.

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