Zanzara tigre

Cruciani difende il generale Vannacci: “Chi sono i veri fascisti”

L’editoriale di Giuseppe Cruciani alla Zanzara: la presentazione del Mondo al contrario, il direttore al femminile e l’orsa morta

Nell’ultima trasmissione della Zanzara su Radio24, Giuseppe Cruciani ha esposto i suoi pensieri riguardo diversi argomenti. “Chi è più fascista secondo voi?” ha aperto Cruciani, riferendosi alla presentazione del libro del generale Vannacci e alle proteste che ne sono seguite. “È più fascista il generalissimo Vannacci che dice: ‘venite, parliamo tranquillamente, discutiamo’, manifestando grande apertura, chiaramente anche perché gli conviene dovendo vendere il suo libro, o quegli emeriti imbecilli che manifestano in alcune città per opporsi alla presentazione del libro del generalissimo? Chi è più intollerante? Chi è più fascista o più totalitario? Ditemi voi, chi è? Chi è? Il generalissimo, o quei quattro cogli**?”.

In seguito, Cruciani ha commentato sulla notizia di un direttore teatrale di Genova che desidera essere chiamato al femminile. “Leggo da qualche cronaca locale che c’è un signore di cui non conoscevo l’esistenza, perché sono ignorante, direttore del teatro di Genova, vuole farsi chiamare ‘direttrice’. Ma chi se ne frega? Chi se ne fotte che si vuole far chiamare direttrice? Ma non ci può raccontare che oggi c’è il patriarcato. Usare l’espressione ‘ci vogliono le palle’ è un segno del patriarcato? Usare l’espressione ‘ci vogliono le palle’ riferito a una donna non è patriarcato, non è una cosa scurrile, è un modo di dire che ci appartiene, come direbbe Vannacci è ‘come il profumo del pane'”.

Infine, il conduttore di Radio24 ha commentato la morte di un’orsa nel Trentino: “È morta un’orsa che aveva attaccato due signori che poi erano anche dei cacciatori, in provincia di Trento alla fine di luglio. Io non posso dire cosa penso fino in fondo, però se proprio dovessi dire fino in fondo cosa penso della morte di questa orsa… non me ne frega un c***! Non me ne frega nulla della sorte di questa orsa. È morta un’orsa, amen.”