Durante l’ultima puntata della Zanzara, Giuseppe Cruciani ha risposto alle polemiche sorte dopo le sue parole sulla sorella di Giulia Cecchettin. “Non un passo indietro, non mi sento colpevole – ha detto il conduttore – nessuno deve sentirsi colpevole per cose che non ha fatto. Non esiste la colpa collettiva, gli uomini non sono tutti degli stupratori assassini e nemmeno molestatori. Per fortuna la stragrande maggioranza, se non la totalità dei maschi italiani e non, è fatta di bravissime persone, altrimenti avremmo una strage”.
Il conduttore ha poi criticato la risposta del cantante Francesco Renga alla morte della giovane. Secondo Cruciani chiedere “scusa” a Giulia è una sciocchezza “mai vista”. Piuttosto, ha aggiunto il conduttore, bisognerebbe scrivere “un’altra cosa”: “Giulia è morta, purtroppo… spero che il tuo assassino paghi per tutta la vita per quello che ha fatto”. E che non finisca come nel caso del killer obeso, rilasciato dopo pochi anni.
Cruciani ha continuato evidenziando il suo dissenso verso il concetto di colpa collettiva, paragonandolo ad un’assoluzione per l’assassino di Cecchettin. “La colpa collettiva non esiste, è come assolvere Turetta che deve stare in galera tutta la vita”, ha detto Cruciani, citando vari casi di violenza in cui gli autori sono stati rilasciati dopo pene relativamente brevi.
Inoltre, il conduttore ha difeso il sociologo e studioso Giacomo Amadori, che sta subendo critiche per il suo libro che tratta, tra le altre cose, anche di violenza delle donne. “Difendo a spada tratta Giacomo Amadori perché lo stanno mettendo alla sbarra, lo stanno giudicando come anche lui un sessista, come un maledetto. L’incredibile tesi? Nulla contro le donne. Ha detto è una cosa anche abbastanza banale, che anche le donne sanno essere cattive quando si tratta di violenza”. Cruciani ha poi concluso con un attacco al politicamente corretto e al mainstream.