Nell’ultima puntata della Zanzara, Giuseppe Cruciani ha commentato in modo acceso alcune vicende recenti riguardanti la città di Foggia, l’uso del braccialetto elettronico e le dichiarazioni di Lele Adani.
“Ragazzi, sono costretto a intervenire di nuovo sulla città di Foggia”, ha esordito Cruciani. “Il sindaco ha scritto una lunga, lunghissima lettera dicendo ‘non mi voglio occupare di Cruciani’ però ha scritto una lunghissima lettera. Dice che io vivo di provocazioni, rispondere a un provocatore che vive professionalmente di provocazioni nell’accezione più negativa del termine non è né utile né costruttivo e non mi interessa, e intanto scrive una lunghissima lettera”.
Cruciani ha continuato spiegando che, al contrario, la Pro loco di Foggia lo ha invitato a visitare la città. “Ti invitano per danneggiare definitivamente l’immagine della città. No, no, no, no, no, fermo, fermo. La cosa fondamentale è questa, ragazzi. Mi scrivono anche che sono stato razzista, c’è chi invita qualcuno a denunciarvi, cose ridicole. Io ho detto una cosa: io considero la città di Foggia una delle più brutte d’Italia. È un peccato grave, Santo Padre? Non è un peccato grave dire quello che penso. Poi voi la pensate diversamente. Un mio amico foggiano molto conosciuto dice ‘Io vedo Foggia come New York’. Va benissimo, per carità. Va bene, io ho detto che per me è una mer***. No, vabbè, non ho detto una mer***. Però per molti altri Foggia è una città orribile. Punto e andiamo a casa”.
Successivamente, Cruciani ha affrontato il caso della donna posta agli arresti domiciliari con il braccialetto elettronico dopo aver investito e ucciso un uomo durante una rapina. “Hanno messo ai domiciliari, come sapete però, con il braccialetto elettronico la signora che ha messo sotto e ucciso dopo una rapina il marocchino/algerino. Ora io dico, sapete la motivazione per il braccialetto elettronico qual è? Che può rifarlo. Ora io dico, va bene tutto, ragazzi, va bene il braccialetto ma come fa quella a reiterare il reato? Come fa a subire un’altra rapina e a sbroccare, a perdere la testa come sembra che abbia perso in quel caso? È impossibile, no? Ora, metti il braccialetto perché ti sei pentito di averla mandata ai domiciliari? La voglio comunque abbracciare. La voglio perché mi suscita un moto, non dico di simpatia, no, per quello che ha fatto, un moto di tenerezza, cioè sa di avere fatto una minchiata che pagherà. Ma quel signore, sottolineiamolo, aveva il diritto di stare in Italia, sì o no? Lo diciamo o non lo diciamo?”.
Infine, Cruciani ha dedicato un momento alle recenti dichiarazioni di Lele Adani riguardo l’uso insolito della Coppa Italia. “Voglio dire una cosa a Lele Adani, che molti conoscono, è giocatore di pallone, ex giocatore di pallone, commentatore sportivo. Siamo con Lele Adani, ci identifichiamo con Lele Adani, e tutti noi della Zanzara ci identifichiamo con Lele Adani, il quale ha utilizzato la Coppa Italia vinta con la Fiorentina, l’ha rubata, sottratta una sera, così ha confessato, ma abbiamo anche l’audio, dopo ve lo facciamo sentire. L’ha utilizzata per dei giochi erotici e il giorno dopo l’ha riportata dove doveva stare, stupendo. Ma che ci vuoi fare con la Coppa Italia, entriamo nel dettaglio più avanti di cosa si può fare con i trofei sportivi, con l’Oscar si può fare qualcosa, con una medaglia, ma le medaglie sono complesse, non lo dico a caso, però con una medaglia è piccola roba la medaglia, ma con che cazzo, che c’è che devi fare con la Coppa Italia?”
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