Cruciani: “Un bimbo o è maschio o è femmina. Punto e basta”

L’editoriale del conduttore della Zanzara: le parole del pm di Venezia sull’omicidio Cecchettin, il corso per bambini trans e Pomeriggio 5

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La zanzara 25 settembre

Nell’ultima puntata della Zanzara, il conduttore Giuseppe Cruciani ha commentato in modo acceso alcune vicende recenti, tra cui le dichiarazioni del procuratore capo di Venezia, Bruno Cherchi, e un controverso laboratorio all’Università Roma 3.

“Allora ragazzi, il mio nuovo idolo è il procuratore capo di Venezia – ha detto Cruciani – Voi direte perché? Perché hai come nuovo idolo un magistrato? Un magistrato che è il procuratore capo di Venezia. Vi stupirete. Perché ho questo nuovo idolo? Si chiama Cherchi, ma non è importante il nome, il cognome. Però diciamo, si chiama Bruno Cherchi. Che cosa ha detto per farlo diventare un idolo per il sottoscritto? Vi ricordate quando fu uccisa la povera Giulia Cecchettin per mano di un signore che si chiama Filippo di nome e Turetta di cognome? Ve lo ricordate che cosa dissero politici, opinionisti, cantanti, eccetera? Mi sento colpevole in quanto uomo. Come uomo devo chiedere scusa. Ve lo ricordate? C’era anche il vice premier, il signor Tajani, che si era scusato addirittura in quanto uomo. Ebbene il signor Cherchi, procuratore capo di Venezia, ha detto una cosa fondamentale, lo vorrei abbracciare fortissimo: ‘Il processo a Filippo Turetta accerta responsabilità personali. Questo non è un processo ai femminicidi’. Molto semplice ragazzi, molto molto semplice. Una frase che taglia qualsiasi discussione ridicola. Ha voluto precisare, non c’era bisogno. Qui non si parla di femminicidio, non si parla di colpevoli generici. È il processo a un individuo, a un solo individuo. È un peccato grave. Peccato grave ammazzare le persone, non c’è dubbio. Non c’è dubbio signor Santo Padre. Non c’è dubbio alcuno”.

Cruciani ha poi rivolto la sua attenzione all’Università Roma 3. “Accade una cosa molto molto grave, devo dire la verità. Io sono per la libertà più assoluta, la libertà di essere gay, di non essere gay, di andare con quello, di andare con quella, fate quello che vi pare. Però c’è un elemento. L’Università Roma 3 ha organizzato un laboratorio nei prossimi giorni autorizzato dal comitato etico per bambin*, dicono così, hanno scritto bambin* e ragazz* dai 5 ai 14 anni trans. Vi giuro, storie di bambin* e ragazz*, dai 5 ai 14 anni, condotti da ricercatori della comunità, eccetera, eccetera. Laboratorio per bambin* trans e genderqueer. Non ne posso più. Siamo oltre la follia. Il laboratorio gender per bambin* trans non esiste. Non esiste. Capito? Non esistono bambin* trans. Esistono bambini con l’uccello o con la fig*. Punto e basta. Questa è la distinzione. I bambin* trans non esistono. Incredibile ragazzi, incredibile. Sembra di dire delle cose assurde, sembra di dire delle cose tradizionaliste, delle cose feroci, delle cose omofobe. I bambini dai 5 ai 14 anni o sono maschi o sono femmine, poi quando saranno maggiorenni decideranno di diventare quello che vogliono. Decideranno loro di diventare quello che vogliono. Punto e basta, dai. Una cosa incredibile, una cosa incredibile”.

Infine, il conduttore di Radio24 si è espresso sulla recente polemica riguardante la trasmissione Pomeriggio 5. “Critiche a Myrta Merlino per aver mandato in onda un tizio che ha confessato di aver ammazzato la madre. Ora io non capisco le critiche, ma non perché lavoro anche a Mediaset, per la carità di Dio. Ma voi che cosa avreste fatto? Quello ha la confessione quasi in diretta di uno che ha ammazzato la madre, forse è malata di Alzheimer, adesso non lo so perché l’ha ammazzata, comunque è una cosa grave. E che cazzo deve fare questo qua? Non la deve mandare in onda? Deve avere scrupoli? Ha in mano uno scoop”.

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