Nell’ultima puntata della Zanzara, Giuseppe Cruciani ha esordito punzecchiando scherzosamente il co-conduttore David Parenzo per le ultime puntate dell'”Aria che Tira” da lui condotte: “Ragazzi volete sapere dove oggi si nasconde il primo e forse più grande esempio di leccaculismo in alcuni studi televisivi? Ecco bravissimi, negli studi televisivi di una televisione che è tra le prime in Italia. La potete trovare al canale sette del digitale terrestre e si chiama La7. In particolare si trova dentro gli studi televisivi di una trasmissione che inizia alle 11:00 e finisce alle 13:30 e che si chiama “l’Aria che tira”. La conduce un signore che, dopo aver ospitato il suo editore della televisione e l’altro suo editore, quello della radio, ha deciso di ospitare persino l’amministratore delegato. Manca solo l’amministratore delegato del Sole24ore, che per fortuna lavora ventiquattro ore e dunque non può passare negli studi televisivi”.
Cruciani è poi passato a commentare lo scandalo Chiara Ferragni: “La seconda cosa è molto più seria. Molti di voi mi hanno chiesto perché non parli degli scandali di Santanchè, di La Russa, di Sgarbi o di Delmastro. Mi chiedono perché mi soffermi invece sul caso Ferragni. La risposta è molto semplice: nel caso Chiara Ferragni ci sono di mezzo i bambini gli ospedali. Questa è la differenza. Voi pensate che la gente si è indignata perché c’è odio sociale nei confronti della ricchezza? Anche, certamente c’è anche questo. Ma soprattutto perché alcuni vedono che ci sono di mezzo dei bambini malati autistici. Questo è il punto e dunque sono incazzati, giustamente. La gente è incazzata perché c’è di mezzo il fatto della finta beneficenza”.
Il conduttore ha poi concluso il suo editoriale di inizio trasmissione chiedendosi quali possa essere la pena adeguata per l’autore di un recente fatto di sangue: “Terza cosa, vi leggo un fatto di cronaca e vi lascio semplicemente un punto interrogativo. Riguarda Vanessa Ballan, la ragazza che era incinta di un bambino ed è stata uccisa con otto coltellate una al cuore. L’assassino ha rigirato la lama per essere sicuro che fosse morta. Io vi domando: che pena adeguata c’è per uno che ha rigirato la lama per essere sicuro che fosse morta? Parenzo si indignerà per questa mia insistenza su questo dettaglio su questo particolare”.