Kraken, il famoso exchange di criptovalute con sede negli Stati Uniti, si è unito alle altre piattaforme crittografiche che già limitavano i servizi alla Russia e ai suoi cittadini.
Il cambio di strategia e la decisione di Kraken arrivano come conseguenza diretta dell’ultimo pacchetto di sanzioni che l’Unione Europea (UE) ha imposto alla Russia a causa della guerra in Ucraina.
Altri exchange crypto che avevano già interrotto i legami con gli utenti russi sono Blockchain.com e CryptoCom: avevamo parlato di questo nell’articolo “Russia: Blockchain.com e Crypto.com limitano gli account russi per le sanzioni UE“.
Numerosi paesi hanno imposto sanzioni finanziarie ed economiche alla Russia come conseguenza della guerra in corso con l’Ucraina e il settore delle criptovalute è stato coinvolto in molti modi: sono molte, infatti, le società che hanno dovuto interrompere i loro servizi verso clienti russi.
Inizialmente, l’exchange Kraken aveva rifiutato di seguire l’esempio di altri competitor: diversi mesi fa, infatti, il suo ex CEO, Jesse Powell, aveva affermato che “Bitcoin è l’incarnazione dei valori libertari” e per questo l’azienda non avrebbe limitato gli utenti russi senza “un obbligo legale di farlo“.
All’inizio di questo mese, però, la situazione è cambiata con il nuovo pacchetto di sanzioni con cui la UE ha colpito la Russia: le ultime sanzioni includevano la messa al bando di tutte le transazioni di criptovaluta tra i fornitori di servizi crittografici russi e europei. Questo ha spinto Kraken a fare inversione di marcia e ad accettare l’interruzione dei suoi servizi verso i cittadini russi.
La società ha informato che chiuderà gli account per tutti i clienti russi ma che, naturalmente, potranno ritirare i loro fondi.
In una nota, Kraken afferma. “Aggiorneremo il nostro centro di supporto in caso di modifiche. Ci scusiamo per il disagio causato“.
Il Team di BTCSentinel, 26 ottobre 2022
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