La scomparsa di Fernando Villavicencio rivoluziona lo scenario delle presidenziali
Secondo i sondaggi, la candidata di Rafael Correa, Luisa González, ha il sostegno di un terzo degli elettori, il che forzerebbe un secondo turno. Dietro la correista in grado di ottenere al massimo il 30%, prima del suo assassinio c’era Villavicencio e dopo il leader indigeno Yaku Pérez e il centrista Otto Honnensolzner quasi appaiati. La legislazione prevede che il candidato assassinato sia sostituito da un altro leader del suo movimento, anche se il suo volto apparirà ancora sulla scheda elettorale poiché non c’è tempo per cambiarlo (si vota tra 8 giorni). “Hanno portato via il nostro coraggioso presidente, l’Ecuador non merita di perderti in questo modo”, ha detto in lacrime l’ambientalista Andrea González, candidata alla vicepresidenza con Villavicencio. L’assassinio di Fernando è avvenuto solo due anni dopo l’esecuzione del presidente haitiano Jovenel Moïse, ma la morte di Villavicencio ricorda più gli attacchi contro due candidati che avevano come lui molte chance di essere presidenti in America Latina. Si tratta del messicano Luis Donaldo Colosio e del colombiano Luis Carlos Galán. Il primo, portabandiera del Partito Rivoluzionario Istituzionale (PRI) al potere, fu ucciso nel 1994 da un colpo di pistola alla testa durante un evento a Tijuana. Galán fu ucciso a Soacha, vicino a Bogotá, nel 1989, quando stava guidando la candidatura presidenziale del Partito liberale colombiano e fu freddato da sicari di Pablo Escobar che riuscirono ad ammazzarlo anche grazie alla collaborazione della sua sicurezza statale, corrotta dai Cartelli di Cali e di Medellín.
Un ex guerrigliero delle FARC muore in Argentina per un infarto durante una manifestazione contro le primarie di domenica
Facundo Molares, un argentino già ex guerrigliero delle FARC in Colombia e detenuto in Bolivia nel 2019 per il suo ruolo attivo negli scontri a Montero, è morto ieri dopo essere stato arrestato durante una manifestazione contro le elezioni primarie di domenica. Facundo partecipava insieme ad alcune decine di attivisti del gruppo Ribellione Popolare a un atto nel centro di Buenos Aires, in segno di rifiuto delle elezioni in cui i partiti sceglieranno i candidati per le elezioni presidenziali del 22 ottobre. “Per più di mezz’ora sono state effettuate manovre di rianimazione, fino alla conferma della morte. Le cause della morte sono legate all’arresto cardiaco derivante da fattori di rischio”, indica il rapporto. Il quotidiano kirchnerista Pagina12 ha incolpato la polizia della città di Buenos Aires per l’infarto, mettendo in prima pagina il volto del morente Facundo mentre le nonne di Plaza de Mayo hanno diffuso un messaggio di “ripudio della brutale repressione della Polizia Municipale che ha causato la morte di Facundo Molares”.
Il 78% dei cubani sogna di partire o è in procinto di viaggiare, secondo il sondaggio di CiberCuba
Il sondaggio condotto sul canale Telegram mostra una profonda sfiducia nel governo e una forte propensione all’emigrazione. Questi dati suggeriscono una profonda insoddisfazione per la situazione del Paese e una convinzione generale che ci siano solo opportunità all’estero. Con un totale di 2.170 voti, i risultati sono rivelatori:
- Il 3% ha fiducia nella rivoluzione e crede che supererà le difficoltà.
- L’8% sente un forte legame con il proprio paese e ha intenzione di restare indipendentemente dalle circostanze.
- Il 10% si considera troppo vecchio per emigrare.
- Il 47% sogna di emigrare il prima possibile.
- Il 14% è in procedure di viaggio.
- Il 22% è già emigrato.
Paolo Manzo, 12 agosto 2023
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