“Curano” il Covid ammazzando l’Italia

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Il lockdown programmato per Natale è la prova provata che siamo al regime, con buona pace degli sciocchi, dei collaborazionisti, degli invasati. Il regime, se preferite sub-dittatura, apparecchia il futuro, è una delle sue tare e non gli importano le conseguenze, la strategia e l’ideologia vengono prima. Cosa dice il nostro regimetto azzimato? Che il coprifuoco non ci sarà, poi 48 ore che ci sarà. Che la polizia sanitaria andrà casa per casa, poi no, che abbiamo capito male. Ma li manderanno. E che la chiusura non si farà, però si farà. Non subito, a Natale: mandano in avanscoperta i virologi zdanoviani e quelli non si fanno pregare, perché lo fanno? Per zelo, per protagonismo, per utilità diffuse, per competizione verso gli altri zdanoviani: quello ha detto che si rischiano diecimila morti? Io rilancio a cinquantamila, l’altro dice che sarebbe meglio chiudere i locali a mezzanotte? Io dico meglio il lockdown natalizio. E così resto sulla cresta dell’onda.

Dipende dai cittadini…

Il regime è spregiudicato, si nutre delle proprie menzogne e, altro suo tratto tipico, le riversa sui cittadini. I contagi salgono, i morti per Covid si contano e sono tutti malati gravi sui 90 anni ma non fa niente, basta dire che il virus uccide; e di chi è la colpa? Non del governo inetto, non sia mai, è dei cittadini che in estate osarono andare al mare o a ballare o respirare dopo tre mesi di isolamento. La normalità è criminale, il regime non sbaglia mai e agisce per il nostro bene: “Se ci sarà un nuovo lockdown?” si chiede retoricamente il ducetto pugliese. “Dipenderà dai cittadini”. E subito i servi, gli zelanti: “Ha ragione, colpa vostra, negazionisti, vacanzieri, irresponsabili”. Il ribaltamento osceno, tragico della realtà: la pandemia è colpa di chi le sopravvive, mai del potere, tanto meno di una dittatura che l’ha fabbricata in laboratorio.

Occidente pandemizzato

Strana pandemia, che ha bisogno di scovare i contagiati facendogli fare file notturne per un tampone, altrimenti si guarisce senza aver saputo di essere stati malati, senza esserlo stato davvero. Strana pandemia di asintomatici, di “leggermente positivi”, di “lievemente contagiati”, di verginelle incinte ma appena appena. “Ah, ma in tutto il mondo occidentale è così”. Già, in Africa niente, vedi a volte le stranezze. Ma fosse mai che il tutto il mondo occidentale ci sono autocrati, classi dirigenti infettate dal politicamente corretto, dalle scemenze sul genere e sulla neolingua, totalmente ignoranti e incapaci di fronteggiare una apocalisse che non c’è? No, i regimi sono per definizione perfetti e agiscono per il bene dei sudditi. A costo di spedirli in laogai.

Punire i dissedenti

Il regime scatena il suo odio: chi non si piega alla paura va isolato, diffamato, neutralizzato e i social funzionano alla bisogna. Tutti all’opera: artisti bolliti, comunicatori leccaculo, parassiti in cerca di ingaggio. Chi eccepisce è un dissidente, gli va augurato il peggio, di morire, di vedere sterminata la sua stirpe. Il lockdown di Natale è la classica idiozia da delirio di potere, si sceglie, si programma un blocco totale nell’ultimo periodo utile a salvarsi e lo si fa con il sadismo demente tipico degli aspiranti dittatori: ci hanno tolto tutto, la realtà, la verità, la salute, l’aria e da ultimo i sogni. Niente più favole di Natale per quanto logore, stracciate, niente più mercatini, luci, pranzi coi parenti serpenti, viaggi, festicciole o almeno quella tregua stralunata che abbiamo nei geni, che ci fa tirare un altro annus horribilis, no: Natale in Bulgaria, deserto, spazzato dal vento del nulla, obbligati a temere per la vita anche se di Covid non si muore, non più che per ogni altra malattia. Ma ci convinceranno del contrario, ci indeboliranno il corpo e la mente e poi diranno che ce la siamo cercata, che di covid si muore.

Cura killer

A che importa a un regime iperstatalista della mazzata finale sull’economia? Anzi, è manna dal cielo nell’ottica malata di un governo fuori dal tempo. Strana emergenza, da curare uccidendo il paese agonizzante. Strana pandemia, da arginare spalancando i confini a ondate di nuovi disperati, abusivi, contagiati per i quali la profilassi è ragionevolmente impossibile. Ma basterà rinchiudere il Natale e mandare avanti i servi a dire che i clandestini sono immuni per diritto di provenienza. Strana strategia, programmare una paralisi fra due mesi, nell’unico periodo di festa e di gioia residua. Strana lungimiranza, convincere tutti di essere a un passo dalla tomba, intasando i reparti, facendo stramazzare le strutture curative. Strana politica economica, pretendere di curare il malato-paese coi soldi inesistenti dell’Europa.

Ma una caratteristica dei regimi è di tutto programmare per tutto sbagliare: oggi che i vari Mes e Recovery Fund non porteranno a niente se non ad ulteriori vincoli, non lo nega più nessuno ma il potere e i suoi zelanti tirano dritto, tetragoni, ottusi come nelle dittature: si prenda quel che si può, e se è uguale a zero, se sono solo chimere, tanto meglio. Alla fine, si troverà un modo per scaricare perfino questo sulle coscienze dei cittadini che sopravvivono seguendo le indicazioni di questo regime di pazzi e perciò stesso sono colpevoli. Il “dove avete sbagliato, compagni?”, l’autocritica sovietica che funziona sempre.

Dice il regimetto: va tutto bene però va tutto male perché sei ingrato, popolo e io debbo incarcerarti. Grande è la confusione sotto il cielo, stanno macellando anche il Natale, ma va bene così.

Max Del Papa, 16 ottobre 2020

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