Sarà. Quel che è certo, è che per varare la stretta, Lamorgese s’è affidata a una vecchia norma scritta da Roberto Maroni (che ora è suo consulente al ministero) nel lontano 2009. Ai prefetti, si legge nella direttiva, era permesso di:
1. sottrarre alcune aree alle manifestazioni;
2. prevedere, ove necessario, forme di garanzia per gli eventuali danni;
3. prevedere altre indicazioni per lo svolgimento delle manifestazioni.
Il tutto per garantire a chiunque “di riunirsi e manifestare liberamente in luogo pubblico”, ma “nel rispetto di altri diritti costituzionalmente garantiti e delle norme che disciplinano l’ordinato svolgimento della convivenza civile”.
Quelle antiche prescrizioni verranno insomma adattate ai no pass. “Da domani saranno vietati i cortei, e questo vale per tutte le manifestazioni non solo per quelle no vax”, spiega Sibilia. Bene. Ci auguriamo, almeno, che il discorso possa valere anche per chi organizza e realizza rave party illegali qua e là per l’Italia. Avete presente? Prima Viterbo, poi Torino: ora che sa come fare, magari Lamorgese potrebbe applicare anche in questi casi il pungo duro. Anziché riservarlo solo ai no pass.