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Da Facebook ai giallorossi, quella voglia matta di censura - Seconda parte

Contro la legge si sono scagliati Le Pen e Mélenchon, non a caso capi dei movimenti politici più diffusi sulla rete, mentre vecchia destra gollista e socialisti, che sul web contano nulla, si sono accodati a Macron. Il che fa capire come quella della tutela dall’odio sia spesso solo una scusante per mettere in difficoltà gli avversari politici. Ma almeno ad accusare la legge Avia di essere liberticida sono state oltralpe anche molte voci della sinistra intellettuale, oltre che i quotidiani Libération e Le Monde. In Italia invece tutti gli intello’ alle vongole e tutti i loro organi, La Repubblica su tutti, amano la greppia. Solo quando tapperanno la bocca pure a loro, essi ammetteranno come al solito di essersi sbagliati: ma sempre troppo tardi.

Marco Gervasoni, 13 settembre 2019

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