A Pechino un punto a favore di Israele. L’accordo favorito dalla Cina fra le 14 fazioni palestinesi, da Hamas a Fatah, per l’unificazione dei gruppi in vista di libere elezioni (così si promette), e la comune fondazione di uno stato palestinese è un successo della guerra di Israele ad Hamas.
Anche l’Occidente smetterà di parlare a vanvera dei “due popoli, due stati”. Non esistono i “popoli” in astratto, esistono popolazioni e queste possono essere divise fino a contendersi il potere con la violenza e l’assassinio. Israele oggi denuncia, comprensibilmente, il riconoscimento di Hamas come interlocutore legittimo da parte di Fatah. Ma si è aperto un capitolo nuovo.
Vedremo come si svilupperà: il primo e decisivo indizio sarà il testo della Costituzione su cui le fazioni unificate troveranno l’accordo. Verrà riconosciuta la legittimità dello Stato di Israele? Oppure la Cina lo considererà uno spezzone dell’imperialismo occidentale alla stregua di Taiwan come pensava Mao Tse-tung?
Marco Taradash, 24 luglio 2024
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