Da giorni va avanti la protesta della sinistra contro la polizia, rea di aver manganellato gli studenti protagonisti della manifestazione pro-Palestina di Pisa. Dal Partito Democratico al Movimento 5 Stelle, passando per i soliti soloni popolari sui social network, dito puntato contro il governo e le presunte direttive per la repressione dei giovanissimi, dimenticando evidentemente il reale svolgimento dei fatti. Nessuno tra i compagni ha parlato delle immagini che incastrano ragazzi e ragazze mentre cercano lo scontro con gli agenti, impegnati – a fare il loro dovere – per impedire l’ingresso in uno spazio interdetto al corteo. “Sbirro di merda”, “infame”, “coglione”: questi gli epiteti urlati contro i poliziotti durante il tentativi di forzare il blocco. L’unica soluzione per la polizia era quella di disperdere i manifestanti e questo è stato fatto, con buona pace degli indignati. Ma c’è un altro aspetto che non andrebbe sottovalutato, ossia l’incoerenza di certi fenomeni.
La contraddittorietà del pensiero di certi compagni è manifesta se prendiamo in considerazione quanto accaduto il 9 ottobre del 2021, data dell’assalto di Forza Nuova e esponenti del mondo No Green Pass alla sede della Cgil di Roma. Il corteo non autorizzato creò scompiglio e confusione per le vie di Roma, fino ad arrivare in Corso d’Italia 25: lì Giuliano Castellino, Roberto Fiore e decine di persone sfondarono l’ingresso della base del sindacato con calci e pugni, devastando il piano terra e occupando temporaneamente la struttura. Solo l’intervento della polizia consentì di ripristinare la normalità. Il resto è storia dodici arresti, cinquantasette denunce e quarantuno agenti delle forze dell’ordine feriti. Ebbene, in relazione all’assalto alla sede della Cgil le autorità furono accusate di non essere state all’altezza, con tanto di ricostruzioni e inchieste sull’operato degli agenti. Qualcuno parlò persino di agenti “strumento di oscure finalità politiche”, gettando un’ombra inaccettabile sull’operato delle forze dell’ordine. Una vergogna senza fine.
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Ma gli esempi sono tanti. Basti ricordare il primo maggio del 2015, data dell’inaugurazione dell’Expo a Milano ma anche della guerriglia con protagonisti i black block: saccheggi e distruzioni con ore di battaglia e decine di feriti. Anche in quell’occasione la sinistra ci mise poco ad attaccare la presunta inefficienza della polizia. Ma chiariamoci allora: gli agenti possono, anzi devono, manganellare estremisti, no pass, violenti (e scomodi) ma non chi cerca di sfondare un cordone mettendo in pericolo l’incolumità dei presenti? Sì alla repressione ma solo se chi viola la legge è di destra o comunque non appartiene al circoletto rosso? Doppiopesismo allo stato puro, un classico dei nostri. Sia chiaro, nessuno qui fa il tifo per la violenza e se uno o più agenti hanno sbagliato, dovranno pagare, anche se il caso di Pisa non dovrebbe rientrare in quella sfera, considerando i video dell’assalto degli studenti nei confronti di chi stava facendo rispettare la legge. Ma forse la gauche caviar nostrana dovrebbe provare a fare un bel bagno nel buonsenso.
Massimo Balsamo, 26 febbraio 2024