Dopo la beatificazione del Festival di Sanremo, politicamente sempre più orientato verso un progressismo della caciotta, il nostro illustre Presidente della Repubblica, il rieletto Sergio Mattarella, rischia inconsapevolmente di offrire una sponda alla sconquassata sinistra italiana. Tanto è vero che su alcune recentissime uscite del Capo dello Stato, come si suol dire, i principali giornali hanno intinto il biscotto della più strumentale propaganda. In particolare, sul tema assai complesso delle concessioni balneari e su quello legato alle violenze tra alcuni giovani decerebrati di Firenze, così riporta il titolo di un lungo articolo pubblicato da Repubblica: “Scontri al liceo di Firenze e rinvio sui balneari. Schiaffi di Mattarella alla destra”.
Dopodiché il quotidiano diretto dall’amico Maurizio Molinari si scatena letteralmente nel sommario: “Il Presidente sull’aggressione nella città toscana: basta violenza come quella che abbiamo visto davanti a una scuola. Poi firma il decreto Milleproroghe ma richiama l’esecutivo sulle concessioni demaniali: “Indispensabile intervenire a breve”.
Ebbene, in merito ai fatti di Firenze, Mattarella avrebbe in realtà espresso un commento apparentemente neutrale, sostenendo che “vi sono episodi di violenza nelle famiglie, nelle abitazioni, contro le donne, per strada. Addirittura – ha aggiunto il Presidente durante la cerimonia di consegna degli attestati di Alfiere della Repubblica ad alcuni minorenni meritevoli – anche davanti a una scuola contro ragazzi. Sono episodi ai quali rispondere con comportamenti positivi, perché – concludendo la sua predica – il nostro Paese ha sempre coltivato la civiltà.”
Per approfondire:
Ora, ho scritto apparentemente neutrale a causa di un dettaglio che sicuramente sarà sfuggito a molti, soprattutto a coloro i quali sostengono a spada tratta la ridicolaggine legata ai rischi di un ritorno al fascismo. Mattarella, se avesse voluto interpretare fino in fondo il ruolo di super partes che gli affida la nostra Costituzione, avrebbe dovuto parlare di “violenza tra ragazzi” e non “contro ragazzi”. In tal modo, vista la strumentalizzazione che i media schierati a sinistra hanno fatto della vicenda – vicenda peraltro scaturita da alcuni scalmanati di sinistra che volevano impedire ad altri giovani del fronte opposto di svolgere un semplice volantinaggio, con cui manifestare liberamente il proprio pensiero – le successive parole dell’inquilino del Quirinale suonano come una indiretta approvazione – ripeto, sicuramente inconsapevole – di tale strumentalizzazione politico-mediatica.
Idem con patate per ciò che concerne il suo richiamo sulla spinosa questione delle concessioni ai balneari. In particolare, sebbene anche chi scrive ritiene doveroso intervenire in uno dei tanti settori stagnanti di un sistema che fatica ad introdurre riforme realmente concorrenziali, tuttavia il Mattarella politico di vaglia dovrebbe sapere che ogni coalizione, una volta raggiunta la stanza dei bottoni, deve fare i conti con i privilegi acquisiti di tutte le categorie economicamente organizzate, non solo dei balneari. Categorie organizzate che una volta ottenuti alcuni vantaggi, secondo una legge non scritta della politica, nel caso di una drastica perdita di questi ultimi, non ci pensano due volte a voltare le spalle in blocco ai partiti di maggioranza. Mentre, occorre aggiungere, il piccolo beneficio di una certa liberalizzazione, spalmato sull’intera collettività, molto spesso non viene quasi avvertito dai cittadini i quali, perciò, non spostano di una virgola le loro precedenti intenzioni di voto.
Ergo, richiamare il governo Meloni per una semplice sospensione di una riforma che comunque prima o poi dovrà realizzarsi, ci è sembrato un altro inconsapevole assist rivolto ad una opposizione di sinistra sempre più a corto di argomenti. Ma non per questo dovrebbe essere involontariamente assistita da un Capo dello Stato che rischia, per questo, di assumere il ruolo di leader spirituale della medesima sinistra.
Claudio Romiti, 25 febbraio 2023