Società

Da vignettista vi dico: certo odio anti-governo è vergognoso

meloni fatto quotidiano

Vedo sempre più spesso la cattiveria fuoriuscire da tutti i pori di molte, troppe persone. Al supermercato, in piazza, per strada mentre cammini o guidi. Dopo la pandemia dovevamo essere migliori, tirare fuori quel senso di rassegnazione che una situazione in cui l’uomo si sente inerme esce in automatico. Dovevamo avere il tempo di capire le cose belle e semplici, i gesti che nella frenetica quotidianità avevamo celato, dovevamo avere il tempo anche di guardarci dentro, di capire se noi stessi eravamo delle belle persone con valori da trasmettere.

Nulla.

Nulla di tutto questo, anzi ne siamo usciti devastati da odio e cattiveria. Abbiamo scoperto che con la tastiera del cellulare possiamo raggirare il T9 e scrivere violente parolacce. Se cammini e urti qualcuno per sbaglio ti accorgi che le scuse non servono più, sono scomparsi i sorrisi e apparsi i “vaffanc** stron**”, se corri rispettando i limiti e i cartelli stradali, ti ritrovi coinvolto in sorpassi in doppia linea continua e clacson evidenziati da un dito medio fuori dal finestrino.

Guarda qui tutte le vignette di Beppe Fantin

Ma da vignettista una cosa non sopporto: la cattiveria di chi fa il mio lavoro offendendo i leader della maggioranza, tipo sul Fatto Quotidiano. Io questo non lo farò mai. Scrivere “merd*”, ad esempio, in una vignetta che riproduce la caricatura di un presidente, onorevole o senatore è vergognoso, ignorante e avvilente. Un po’ come certe battute di comici moderni frustrati che per far ridere ricorrono alle offese, alle volgarità e a vari spropositi, dimenticando gli insegnamenti dei cabarettisti del passato, sempre raffinati, eleganti e un linguaggio puro privo di grossolanità. Ecco io credo che la satira che utilizza le offese per garantire la risata sia una satira frivola e povera di sagacità.

Nelle mie vignette non troverete mai questa tipologia di “percorso”, preferisco creare la polemica, la provocazione e l’interesse dell’opinione pubblica senza dover ricorrere alle ingiurie e agli oltraggi. Potrei aprire un capitolo di mille pagine per descrivere la stessa collera vomitata gratuitamente nei social. Ma è anch’essa una situazione penosa che conosciamo da troppo tempo.

Beppe Fantin, 11 gennaio 2024

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