Cronaca

Dai fatti di Pisa, centinaia di agenti feriti. Ma vietano il manganello

© BreizAtao tramite Canva.com

C’è una amara constatazione da fare: dal giorno dopo dei fatti di Pisa ad oggi abbiamo già qualche centinaio di poliziotti feriti, chi più chi meno gravemente.

Nella manifestazione di Roma dell’altra mattina organizzata dal gruppo Aracne, la testa del corteo all’improvviso s’è staccata dal resto del corteo ed ha attaccato senza alcun motivo i poliziotti che erano schierati a sbarramento ad un centinaio di metri da loro a via Leone IV. Un attacco violento, gratuito e senza a senso, come se il reato avesse un senso poi.
Stessi ordinativi di non utilizzare i “manganelli”, stesso modus operandi da parte dei delinquenti che al grido di “fascisti di m…a” hanno colpito violentemente gli scudi dei poliziotti gettandone a terra uno e colpendo coi calci lui ed i colleghi accorsi per soccorrerlo.

Finisce tutto con quattro poliziotti feriti in ospedale e curati per contusioni varie.

Tirate voi le conclusioni che volete, noi continuiamo a farci male e loro continuano a divertirsi al grido di “fascisti fascisti”, la parolina magica che rende tutti loro liberi, tipo “tana-libera-tutti”.

Tutti liberi tranne noi.

Praticamente lo Stato ha servito su un piatto d’argento la pelle dei poliziotti a questi pseudo-studenti, ai violenti, agli ultras, praticamente ha tradito la fiducia dei suoi uomini migliori per far contenti buonisti e “pacifisti” che pace non vogliono.

Che poi, permettetemi, un dubbio sorge spontaneo: gridano “fascisti, fascisti” ad onesti lavoratori con le bandiere della pace in nome della libertà e torturano i poliziotti in strada e vietano a chi la pensi diversamente da loro di esprimersi.

Sembra proprio una dittatura, quella che loro chiamano “pace”.

Andrea Cecchini, segretario ITALIA CELERE

Nella foto la mano ferita di un Poliziotto preso a calci dai “pacifisti”⬇️