Lo avevano promesso e sono passati ai fatti. Un nutrito gruppo di cittadini, circa 400 persone, ha cercato di forzare il blocco imposto dalla polizia per evitare il corteo Pro Pal si avvicinasse troppo alle zone riservate al G7 della Difesa.
Il corteo è partito da Piazza Garibaldi fino a piazza Borsa e in testa erano presenti anche il padre Comboniano Alex Zanotelli e Luigi De Magistris. Numerosi i cori contro il “genocidio” e contro Israele. L’elemento di maggiore tensione si è verificato quando alcuni dimostranti hanno tentato di superare i cordoni di sicurezza messi in atto dalle forze dell’ordine utilizzando pannelli di legno come strumenti di irruzione. Questa azione si è svolta in prossimità di via Toledo, una delle principali arterie cittadine, e ha richiesto un intervento decisivo da parte della polizia, che ha fatto uso di fumogeni per fermare l’avanzamento dei partecipanti. Nonostante la ferma volontà di raggiungere l’obiettivo, i manifestanti hanno dovuto cambiare direzione.
La marcia ha poi trovato una nuova tappa in piazza del Gesù, dove si è tenuta un’assemblea pubblica. Durante questo momento sono stati elevati slogan e canti pro-Palestina. Tra le molteplici bandiere al vento, quelle del movimento Potere al Popolo, del Collettivo autonomo universitario, dell’Ex Opg Je so pazzo e quelle palestinesi.
Un evento che ha suscitato particolare attenzione è stato l’attacco contro la sezione napoletana di Fratelli d’Italia. Durante questo episodio, l’asfalto è stato macchiato di vernice bianca (“Fascista attento, ancora fischia il vento”) e sono stati lasciati messaggi contro il dl Sicurezza. Quest’ultimo, oggetto di numerose proteste in diverse città italiane come Roma e Bologna, è stato interpretato dai manifestanti come un tentativo di restringere drasticamente il diritto alla protesta pubblica.
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