Sport

Dall’hockey ai calciatori arrestati, boicottare Israele è diventato uno sport

Sagiv Yehezkel festeggia un gol in Turchia ricordando gli ostaggi a Gaza. Arrestato e poi rilasciato: è tornato in Israele

Sagiv Jehezkel israele-1

La federazione internazionale di hockey su ghiaccio ha vietato alla nazionale israeliana di competere nei campionati mondiali. La decisione non è stata presa per questioni di doping di qualche giocatore o per questioni legate a scorrettezze antisportive da parte di qualcuno o di qualcosa, ma, udite – udite, perché la presenza della squadra israeliana potrebbe provocare non meglio specificati “problemi di sicurezza”.

Il caso choc dell’hockey

La domanda, provocatoria, è: quali sarebbero i problemi di sicurezza che la nazionale israeliana potrebbe provocare? Di sicuro i giocatori non scenderebbero sul ghiaccio con i carrarmati e, ne siamo sicuri, sarebbero armati, come tutti coloro che praticano questo sport, con i regolamentari bastoni curvati e non con dei Colt M16.

Il pubblico potrebbe tentare di scendere sul ghiaccio e aggredire i giocatori israeliani? È compito della federazione mettere un adeguato servizio d’ordine o, nel caso in cui le prefetture di polizia si dichiarassero impossibilitate a garantire la sicurezza, far giocare le partite dove è impegnata la squadra israeliana a porte chiuse modello Covid.

Non certo escludere una federazione che ha meritato la qualificazione alla parte finale del campionato o che debba ancora giocare le partite per la qualificazione, perché questo sarebbe il primo caso di boicottaggio de facto di una delle federazioni facente parte del comitato olimpico internazionale senza un motivo vero.

Un boicottaggio che puzza di antisemitismo lontano un miglio.

In Sudafrica cacciato un giovane campione di cricket

Andiamo avanti e passiamo dall’hockey su ghiaccio al cricket e il comportamento della federazione sudafricana è un caso lapalissiano di antisemitismo allo stato puro. La Cricket South Africa (CSA) ha annunciato che solleverà David Teeger dalla carica di capitano della squadra Under 19 in vista della Coppa del mondo di cricket maschile ICC U19 2024, reo di aver espresso sostegno allo Stato di Israele. David Teeger non è israeliano ma sudafricano e, piaccia o non piaccia, anche lui dovrebbe a rigor di logica poter essere libero di dire quello che pensa, invece in Sudafrica, la stessa che ha denunciato Israele per genocidio, è vietato dissentire pena la gogna pubblica, l’umiliazione e il disonore.

A David Teeger sarà permesso di giocare come semplice giocatore, sta a lui in questo momento decidere se uscire dal giro della nazionale oppure giocare e magari non essere proprio in forma.

Turchia, arrestato Sagiv Yehezkel

Passiamo al calcio, i pubblici ministeri turchi, per ordine del Ministero della Giustizia, hanno avviato un’indagine contro il calciatore israeliano Sagiv Yehezkel con l’accusa di “incitare le persone all’odio e all’ostilità”. Dopo aver segnato un gol per l’Antalyaspor contro il Trabzonspor, Sagiv Yehezkel ha indicato la fasciatura con su scritto ‘100 giorni. 7/10’.
Alla fina della partita il giocatore è stato prelevato per essere interrogato dalla polizia turca e ha trascorso la notte in custodia.

Secondo media turchi citati dal Guardian, che hanno riportato la notizia a modo loro, per lui si ipotizza il reato di incitamento all’odio per aver mostrato un messaggio riferito alla guerra tra Israele e Gaza durante la partita. In realtà, come si può vedere dal fotogramma estratto dalla diretta televisiva, non era un messaggio di guerra ma solo di solidarietà nei confronti delle persone rapite e deportate a Gaza contro la loro volontà e, a 100 giorni di distanza, ancora nelle mani dei terroristi.

Il calciatore è stato addirittura arrestato e successivamente rilasciato in attesa del processo. Se avesse mandato un messaggio di solidarietà dello scempio che Hamas ha fatto in Israele il 7 ottobre 2023 invece della denuncia avrebbe sicuramento ricevuto un bel premio partita. Non sappiamo come andrà a finire il processo, ma già sappiamo che Yehezkel è stato prontamente sospeso “fino a nuovo avviso” dall’Antalyaspor e il presidente del club ha anche promesso di rescindere il suo contratto. Il giovane è stato estradato ed è tornato in Israele.

Il caso del calciatore Eden Karzev

Mentre il caso Sagiv Yehezkel non è ancora chiuso, la Turchia sta perseguitando un altro giocatore israeliano, Eden Karzev, centrocampista della nazionale israeliana e dell’İstanbul Başakşehir Futbol Kulübü, che ha pubblicato anche lui un post sui rapiti a Gaza. Cosa che ha fatto infuriare le organizzazioni dei tifosi della squadra, mentre i vertici del dell’İstanbul Başakşehir Futbol Kulübü hanno fatto sapere che è stata aperta un’indagine disciplinare contro il giocatore Eden Karzev, che ha violato le istruzioni disciplinari del club pubblicando “post sui social media ignorando i sentimenti della nostra gente”.

I sentimenti dei turchi non comprendono empatia nei confronti delle donne, dei bambini e degli uomini nelle mani di Hamas, e questo non lo dico io, ma i vertici di una squadra che gioca in ambito Uefa. La Turchia, come una volta la Persia, era uno dei pochi stati musulmani ad avere una parvenza di modernità occidentale, questo permetteva relazioni diplomatiche e uno scambio vivace in tutti i campi con lo Stato Ebraico, ma è bastato poco: gli Ayatollah a Teheran e un Erdogan qualunque, per distruggere tutto ciò che negli anni si era costruito con fatica.

Michael Sfaradi, 16 gennaio 2023

Nicolaporro.it è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati (gratis).

Iscrivi al canale whatsapp di nicolaporro.it
la grande bugia verde

SEDUTE SATIRICHE