Per la morte di Darya Dugin, la figlia di Alexsandr Dugin, ideologo del putinismo, i servizi segreti di Mosca accusano gli 007 ucraini. A compiere materialmente l’attentato, dice l’Fsb, sarebbe stata Natalya Vovk, accusata di far parte del reggimento Azov. La donna sarebbe entrata in Russia, avrebbe spiato per giorni la figlia di Dugin e infine avrebbe piazzato l’ordigno sotto la sua Toyota. Kiev dal canto suo nega ogni attribuzione, così come il Battaglione Azov. E ora, dopo averne rivelato l’identità, l’intelligence di Mosca pubblica un video con protagonista la presunta autrice dell’attentato.
Stando a quanto riporta Ria Novosti, agenzia di stampa russa, nei filmati si vedrebbe la Vovk entrare in Russia, trasferirsi in un appartamento nello stesso palazzo della vittima e infine partire per l’Estonia, dove ora risiederebbe. Le autorità estoni hanno fatto sapere che al momento non sono arrivate richieste ufficiali da parte degli inquirenti russi sulla cittadina ucraina in questione.
Sempre secondo i servizi russi, Vovk sarebbe entrata in Russia con una Mini Cooper con targa della autoproclamata repubblica di Donetsk, poi l’avrebbe cambiata con una kazaka e infine con una ucraina per passare il confine. Stando ai video diffusi da poco, la donna avrebbe anche cambiato colore dei capelli per mimetizzarsi. “Il giorno dell’omicidio”, riporta la stampa russa, Vovk e la figlia avrebbero seguito i Dugin al festival letterario e musicale dove erano diretti e poi avrebbero fatto esplodere l’auto Toyota Land Cruiser Prado controllando l’ordigno a distanza. A quel punto, cambiata la targa, si sarebbero dirette in Estonia.
Vladimir Putin, intanto, ha inviato un messaggio di cordoglio a Alexsandr Dugin e alla sua famiglia, definendolo un “crimine vile e crudele”. Mentre l’ideologo, molto conosciuto anche in Italia, ha chiesto ai soldati russi di vendicare la morte di Darya con la vittoria in Ucraina. Kiev, come detto, smentisce su tutta la linea: “La propaganda russa vive in un mondo immaginario: una donna ucraina e sua figlia di 12 anni sarebbero stati ‘incaricati’ di far saltare in aria l’auto della propagandista Dugina – scrive su Twitter il consigliere presidenziale ucraino,, Mikhailo Podolyak – È sorprendente che non abbiano trovato sul posto un visto estone. Le vipere dei servizi speciali hanno iniziato una lotta intestina”.