Articoli

Dati Istat: la prova che il lockdown fa più morti?

Articoli

di Paolo Becchi e Giovanni Zibordi

L’Istat ha pubblicato a fine aprile un aggiornamento dei dati sulla mortalità in Italia che, oltre ai decessi di gennaio e febbraio, contiene la stima di quelli di marzo per tutte le cause di morte. Questo dovrebbe essere il dato essenziale e alla base di tutte le discussioni. E mentre in gennaio e febbraio la mortalità generale era tornata in linea rispetto ai valori storici, solo 994 morti in più (+0,79%) della media storica pre-Covid (I bimestre anni 2015-12019), per marzo 2021 è stimato un eccesso di 8mila morti rispetto alla media (66mila decessi anziché 58mila), +13,6%.

Questi sono i dati Istat di gennaio e febbraio. Essi mostrano una situazione complessiva praticamente normale a dispetto del dato dei “morti Covid” giornaliero del bollettino del Dipartimento della Protezione civile.

istat morti covid

Quelli seguenti sono invece i dati Istat di marzo. Essi mostrano un aumento di mortalità rilevante, +8 mila morti in un mese, rispetto alla media pre-covid.

istat morti covid

Cosa è successo nel mese di marzo? Se guardiamo ai morti Covid del bollettino giornaliero non sono aumentati rispetto a febbraio e gennaio (non li riportiamo per ragioni di spazio) e in termini della diffusione del contagio, come si sa, i mesi invernali sono semmai peggiori rispetto a Marzo, che nel Mezzogiorno è già un mese caldo. Inoltre le restrizioni non sono diminuite.

Dopo mesi di politiche di lockdown e restrizioni varie e ora anche di vaccinazione non si può più parlare, come a Marzo 2020, di un effetto esclusivo della malattia virale, ma dell’effetto complessivo sulla salute e la mortalità degli italiani di tutte queste cose assieme. L’effetto del virus “nudo e crudo” lo si vede in paesi come la Svezia o certi stati Usa dove in pratica non si sono adottate restrizioni, ma in Italia ci sono state le restrizioni che tutti conosciamo e tutto il sistema sanitario è stato dirottato sulla pandemia. Inoltre stiamo da Febbraio vaccinando e il ritmo è diventato sostenuto a partire da marzo. Di tutto questo bisogna tener conto.

PaginaPrecedente
PaginaSuccessiva