Cronaca

“Dati segreti nella cassaforte”. Misure di sicurezza rafforzate per il Bayesian

Gli hard disk criptati conservati in fondo al mare potrebbero interessare le potenze straniere, come Usa e Cina

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Le acque del Mediterraneo sono tornate tranquille, ma bufere legali e misteri da 007 si addensano intorno al Bayesian. Lo yacht di lusso, lungo 56 metri, conl’albero maestro in alluminio più alto del mondo, affondato al largo di Porticello (Palermo) e lì inabissatosi in fondo al mare, ora desta preoccupazioni per la sicurezza delle informazioni altamente sensibili che potrebbe conservare sul fondale.

Il 19 agosto, ricorderete, il Bayesian è affondato a seguito di una tempesta, causando la morte di sette persone, inclusi Michael Lynch, figura di spicco nel campo della cybersecurity e fondatore di Darktrace, e sua figlia Hannah. A salvarsi solo quindici passeggeri, tra cui la moglie del signor Lynch.

Nel corso delle operazioni di soccorso, i sommozzatori hanno scoperto all’interno del relitto delle casseforti che potrebbero contenere hard disk criptati. Si pensa che questi dispositivi contengano informazioni di massima segretezza, potenzialmente connesse a servizi di sicurezza internazionali, data l’affiliazione di Lynch con organizzazioni come l’MI5 e l’NSA. Questo aspetto ha attirato l’attenzione globale, con la CNN che ha rivelato come siano stata avanzate richieste di aumento delle misure di sicurezza intorno al luogo del naufragio per impedire l’accesso a tali dati da parte di entità esterne, in particolare nazioni come Russia e Cina.

Le autorità italiane hanno avviato un’indagine per omicidio colposo plurimo e naufragio colposo: nel mirino le manovre dell’equipaggio, che quella notte si è fatto trovare impreparato all’evento atmosferico, e le possibili responsabilità legali legate alla gestione dello yacht da parte di Camper & Nicholsons International e Revtom Limited, la società proprietaria dello yacht legata a Lynch.

In questo scenario, si è registrata anche il mandato a parte di The Italian Sea Group ad uno studio legale per studiare una possibile richiesta di risarcimento per recuperare i danni materiali e proteggere la reputazione del cantiere navale Perini Navi di Viareggio. Tale azione legale, del valore pare di centinaia di milioni di euro, sarebbe rivolta contro la vedova di Lynch, amministratore della Revtom Limited con sede nell’Isola di Man, società armatrice della nave. La possibile richiesta di risarcimento potrebbe colpire anche la  Camper & Nicholsons International, la società che gestiva lo yacht, accusata di aver scelto un equipaggio “inadatto” alla gestione di una nave così grande e così altamente tecnologica. In fondo l’amministratore delegato, Giovanni Costantino, lo aveva detto sin da subito: quella nave è “inaffondabile” e può essere colata a picco solo a causa di disattenzioni dell’equipaggio. L’incidente ha infatti scatenato una serie di ripercussioni negative sull’azienda della nautica di lusso, influenzando contratti e reputazioni aziendali.

Il futuro delle indagini e il recupero del relitto del Bayesian saranno determinanti per rispondere alle numerose domande emerse a seguito del naufragio. Si attendono sviluppi che potrebbero chiarire le circostanze dell’incidente.

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