Esteri

Dazi, il giochino di Trump che l’Ue non capisce

Trump USA UE (1) © Vertigo3d e FellowNeko tramite Canva.com
Ascolta l'articolo
00:00
/

Tutti a deprecare il “bullo” Trump e i doberman del suo staff, soprattutto Vance e arcisoprattutto Musk. Tutti a spiegare a lui e soprattutto al volgo che i dazi fanno male anche all’America, che sono un boomerang, che ci rimettono tutti, che si torna al deprecato nonché obsoleto protezionismo, che saremo tutti più poveri ecc. ecc. Ma è davvero possibile che il più potente immobiliarista degli Usa – dunque, tra i primi al mondo – non capisca nulla di economia? È davvero possibile che non abbia al suo servizio fior di esperti in materia? Ed è, perciò, davvero possibile che non abbia calcolato tutto? No, non è possibile.

Ora, poiché i giochi sono ancora aperti e in atto (i dazi si possono togliere quando si vuole), perché non valutare un’altra ipotesi? Mi spiego. Nello scacchiere internazionale, quando si fa una mossa, spesso il fine è diverso da quello che appare. Mi chiedo: se questa dei dazi fosse un’astuzia di quello che tutti danno per “bullo” ma sia in realtà più furbo di quel che lo si dipinge? Anche Alboino rimase ingannato dall’aspetto esteriore di Bertoldo. Intanto vediamo una cosa: tutti impegnati nelle contromosse daziarie, gli europei cominciano a distogliere l’attenzione da Zelensky, il che potrà permettere a Trump di mettersi d’accordo con Putin. I suoi predecessori dem, gli Obama e i Biden, coadiuvati da erinni guerrafondaie come Hillary e Kamala, quelli sì che erano gli Alboino della situazione.

Loro e loro “esperti” non avevano calcolato che Putin, messo con le spalle al muro, si sarebbe rivolto a Cina, Nordcorea e Iran e Assad? E, se sì, che cosa volevano, davvero la terza guerra mondiale, per giunta atomica? Trump, rieletto a furor di popolo, deve tornare a riempire le tasche degli americani, e non solo quelle del complesso militar-industriale come facevano i summentovati dem. Da buon esperto di economia, sa che vale la massima di Paperon de’ Paperoni e il suo rivale Rockerduck: “Meglio sedere in due su un mucchio di soldi che da soli su un mucchio di rovine”. Sa anche, ovviamente, che gli storici alleati inglesi stanno cercando di fargli le scarpe sulla questione delle terre rare ucraine, che, se non l’hanno già fatto, vorrebbero aggiudicarsi loro.

Il che spiegherebbe l’accanimento con cui, Brexit o no, cercano di puntellare Zelensky coinvolgendo la Ue, i cui leader, stracotti e disperati perché sconfessati dai loro popoli, non sanno più che fare per restare a galla. Chi può, di loro, si affida elettoralmente alla magistratura, segno che sono alla canna del gas. Trump e i suoi uomini tutto questo lo sanno, e hanno cominciato a muovere i pedoni in attesa di calibrare le ulteriori mosse con alfieri e cavalli. I dazi? Quando tutto sarà a posto basterà una firma a pennarello mostrata alle telecamere e i commerci torneranno a scorrere come e meglio di prima.

Rino Cammilleri, 3 aprile 2025

Nicolaporro.it è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati (gratis)