Ddl Zan, Castellitto contro la sinistra: “Ha smarrito i suoi valori”

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A scatenare il jet set dei cani da guardia del pensiero unico ci aveva già pensato, qualche settimana fa, il figlio Pietro Castellitto. Che, intervistato dal Corriere, a una domanda sul Metoo, aveva risposto saggiamente: “Se Kevin Spacey mi mette la mano sulla coscia gliela sposto, non gli rovino la vita chiedendo pure soldi: io vedo la volontà di potenza che sfrutta questa crociata morale per ingrassarsi”.

Sul giovane regista erano piovuti attacchi, insulti, aggressioni da femministe scandalizzate e vip benpensanti. Adesso, è il capostipite Sergio a metterci il carico da novanta, ma con abilità, con tatto e, soprattutto, con intelligenza. Intervistato da Repubblica sul suo nuovo film dedicato a Gabriele d’Annunzio, Il cattivo poeta, l’attore romano si è espresso così sulla legge Zan: “Condivido l’intervento di un uomo di sinistra che stimo, Luca Ricolfi: l’idea che, fatta salva la legittimità di ciò che quel ddl esprime, non possiamo nascondere che contiene delle contraddizioni. Purtroppo da un po’ di tempo c’è stato un trasferimento a destra di quelli che sono i grandi valori della sinistra. Esiste una destra capace di parlare alla pancia delle persone in maniera diretta, concreta. Più di quanto, purtroppo o per fortuna a seconda dei punti di vista, oggi la sinistra sia in grado di fare”.

La profondità dell’argomentazione non ha scoperto il fianco ai facili attacchi dello showbiz. Ma è comunque potentissima: Sergio Castellitto riconosce che i dubbi sul ddl Zan sono legittimi e che esprimerli non significa essere omofobi; e ammette che ormai è la destra a difendere la libertà di parola e gli interessi delle classi più deboli. Ce ne sarebbe abbastanza per una “scomunica” da parte dei salotti buoni.

È un piacere scoprire che, anche dentro quel mondo così conformista, ci sono teste pensanti, persone libere e autonome che non hanno paura di dire la verità, anche se può costare caro. I Castellitto: grandi artisti, grandi uomini.

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