È la stessa sorte che è capitata qualche settimana fa, quando alcune voci americane si sono levate contro un executive order di Joe Biden che consentirebbe alle persone transgender di scegliere di partecipare alle competizioni sportive in base al genere da loro prescelto e percepito. Con ciò, se la scelta ricadesse sullo sport femminile, uccidendo implicitamente la parità di condizioni di partenza in quelle gare. Anche lì, invettive e urla, più che un ragionamento articolato.
Forse la sinistra di mezzo mondo farebbe bene a rileggere alcune pagine di oltre quarantacinque fa di Pier Paolo Pasolini, non certo sospettabile di volontà discriminatoria verso chicchessia, dedicate al rischio di trasformare i diritti civili dal positivo (anzi: per Pasolini, essenziale) riconoscimento delle diversità in una conformistica imposizione di un’uniformità, di un’omologazione, di un’omogeneità. Oggi sarebbe molto probabilmente lapidato e scomunicato da sinistra, senza con ciò essere necessariamente capito da destra.
Daniele Capezzone, 10 maggio 2021