La polizia è furiosa. Lo è con Vincenzo De Luca, governatore della Campania, che ieri in piazza ha inveito contro le forze dell’ordine che tentavano di impedirgli di entrare in Piazza Colonna a Roma alla testa del suo corteo di sindaci e amministratori locali. Invece di rispettare gli ordini del funzionario incaricato di mantenere l’ordine pubblico, come richiesto dal ruolo che l’esponente Pd ricopre, De Luca ha invitato polizia e carabinieri a “caricarci tutti” e a “ucciderci”. Un comportamento “inaccettabile”, dicono i sindacati di polizia, per un uomo dello Stato.
Partiamo dalla cronaca. La manifestazione capitanata da De Luca era prevista in Piazza Santi Apostoli. All’improvviso però il governatore si è incamminato lungo Via del Corso per raggiungere Largo Chigi. L’obiettivo era quello di chiedere un incontro al Ministero per gli Affari europei e le politiche di coesione, dove però Fitto non era presente. Qui ha avuto una discussione con i funzionari della questura. Un nuovo video, infatti, immortala De Luca definire “pinguino” e inveire contro un funzionario che, con calma, stava cercando di farlo ragionare facendo notare che la manifestazione era stata autorizzata in forma statica e non prevedeva alcun corteo. “Lei ha commesso un atto di violenza contro i sindaci”, dice il governatore. “No presidente, non è vero”, ribatte il malcapitato che si trova nella difficile situazione di avere un presidente di regione che gli urla in faccia di tutto.
A quel punto, De Luca è ripartito con il corteo verso Palazzo Chigi dove è stato bloccato e si sono registrati momenti di tensione con gli agenti. A quel punto, solo il governatore è stato fatto passare ma nemmeno Meloni, pure lei assente, lo ha ricevuto. Poco dopo quella sceneggiata, ripresa dalle telecamere che lo seguivano in piazza, De Luca è entrato alla Camera dei Deputati dove, discutendo con alcuni giornalisti, ha insultato Giorgia Meloni definendola una “stronz*” solo perché la premier si era permessa di invitarlo ad “andare a lavorare” invece di manifestare.
“Riteniamo doveroso stigmatizzare con forza il comportamento scomposto del presidente della Regione Campania che ieri a Roma ha inveito contro il servizio d’ordine nel corso della manifestazione da lui stesso promossa contro l’autonomia differenziata – dice Valter Mazzetti, Segretario generale Fsp Polizia di Stato – Provocazioni assurde come ‘ci dovete caricare, ci dovete uccidere’, o ‘non faccia il pinguino con me’ frase rivolta a un funzionario di Polizia, sono sinceramente inaccettabili da chiunque, e più che mai da un uomo che rappresenta le Istituzioni. Questo non è rispetto nei confronti di chi sta svolgendo il proprio dovere. La decenza e il decoro soprattutto di chi riveste determinati ruoli impongono ben altri atteggiamenti, l’isteria e la convinzione di poter dire e fare tutto manifestando la propria spocchia a spese di chi lavora sono un’offesa grave a chi porta la divisa, e non degne di un uomo dello Stato”.
Dello stesso avviso Massimo Nisida, Segretario Fsp Roma: “Se dobbiamo aspettarci queste reazioni incontrollate da chi lavora nelle istituzioni siamo proprio alla frutta – spiega -, e rende bene l’idea di quanto difficile sia fare sicurezza in un paese dove ogni occasione è buona per aggredire verbalmente e fisicamente chi porta la divisa, da parte di chiunque e per qualsiasi motivo”.
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