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Decreto Caivano, c’è il divieto di cellulare per under 14

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Si è riunito in giornata il vertice di maggioranza per discutere i contenuti del dl di contrasto al disagio giovanile, alla povertà educativa e alla criminalità minorile, ribattezzato “decreto Caivano”. Sul tavolo del pre Consiglio dei ministri un ampio ventaglio di proposte, dal daspo urbano all’ammonimento del questore per i minorenni che abbiano compiuto 14 anni, dalla stretta alla detenzione di armi e sostanze stupefacenti al contrasto alla dispersione scolastica. Ecco i dettagli del provvedimento legislativo emersi nelle ultime ore:

Ammonimento del questore dai 14 anni

Il decreto legge contempla l’ammonimento del questore per i minori che hanno compiuto i 14 anni in caso di risse, violenze, minacce e percosse ai danni di minorenni, anche senza querela o denuncia da parte delle vittime. Nella bozza del decreto si legge che, al momento dell’ammonimento, il questore convoca il minore, unitamente ad almeno un genitore o ad altra persona esercente la responsabilità genitoriale. L’effetto dell’ammonimento cessa – precisa la bozza – al conseguimento della maggiore età.

Minore ammonito? Multa a genitori

Viene applicata la sanzione amministrativa pecuniaria da duecento a mille euro nei confronti di chi era tenuto alla sorveglianza del minore o all’assolvimento degli obblighi educativi, salvo che non provi di non aver potuto impedire il fatto”.

Rispetto dell’obbligo scolastico

Prevista una stretta sul rispetto dell’obbligo scolastico, con una pena fino a due anni di carcere per i genitori e la perdita del diritto all’assegno di inclusione in caso di inadempienza. Chiunque, rivestito di autorità o incaricato della vigilanza sopra un minore, omette, senza giusto motivo, di impartirgli o di fargli impartire listruzione obbligatoria è punito con la reclusione fino a due anni”. Si aggiunge, inoltre, che non ha diritto allAssegno di inclusione il nucleo familiare per i cui componenti minorenni non sia documentata la regolare frequenza della scuola dellobbligo. Possono essere allontanati dagli istituti penali minorili i detenuti che abbiano compiuto i 21 anni, se questi creano problemi all’ordine e alla sicurezza delle strutture.

Daspo urbano

Il daspo urbano è previsto dall’articolo 2: “Qualora le persone indicate nellarticolo 1 siano pericolose per la sicurezza pubblica e si trovino in un comune diverso dai luoghi di residenza o di dimora abituale, il questore, con provvedimento motivato, può ordinare loro di lasciare il territorio del medesimo comune entro un termine non superiore a quarantotto ore, inibendo di farvi ritorno, senza preventiva autorizzazione, per un periodo non inferiore a sei mesi e non superiore a quattro anni. Il provvedimento è efficace nella sola parte in cui dispone il divieto di ritorno nel comune, nel caso in cui, al momento della notifica, linteressato abbia già lasciato il territorio del comune dal quale il questore ha disposto lallontanamento.

Lavori socialmente utili gratis

Nell’ottavo articolo della bozza di decreto è previsto un percorso di rieducazione del minore. “Il pubblico ministero, nel caso di reati per i quali è prevista la pena detentiva non superiore nel massimo a cinque anni di reclusione, ovvero la pena pecuniaria, sola o congiunta alla predetta pena, notifica al minore e allesercente la responsabilità genitoriale listanza di definizione anticipata del procedimento subordinata alla condizione che il minore, con l’accordo dellesercente la responsabilità genitoriale, acceda a un percorso di reinserimento e rieducazione civica e sociale sulla base di un programma rieducativo che preveda (…) lo svolgimento di lavori socialmente utili o la collaborazione a titolo gratuito con enti no profit o lo svolgimento di altre attività a beneficio della comunità di appartenenza, per un periodo compreso da uno a sei mesi.

Oscuramento a siti e social

Chi è vittima di un reato consumato online può chiedere l’oscuramento o la rimozione dei propri dati ai siti e ai sociali. La vittima di un reato commesso per via telematica può inoltrare al titolare del trattamento o al gestore del sito Internet o del social media unistanza per loscuramento, la rimozione o il blocco di qualsiasi dato personale riguardante i fatti di reato di cui è stato vittima”. E qualora entro le ventiquattro ore successive al ricevimento dellistanza il soggetto responsabile non abbia comunicato di avere assunto l’incarico di provvedere alloscuramento, alla rimozione o al blocco richiesto, ed entro 48 ore non vi abbia provveduto (…) linteressato può rivolgere analoga richiesta, mediante segnalazione o reclamo, al Garante per la protezione dei dati personali”. Aggiunto lo stop ai cellulari e ai mezzi telematici per i minorenni indagati di età pari o superiore ai quattordici anni.

Fondi alle scuole del Sud

Più fondi a disposizione delle scuole del Mezzogiorno, con uno stanziamento totale di 32 milioni tra il 2023 e il 2025. “Èautorizzata per gli anni scolastici 2023/2024 e 2024/2025 la spesa di 6.400.000 euro per lanno 2023, 16.000.000 euro per lanno 2024 e 9.600.000 euro per lanno 2025. Inoltre dal 1° gennaio 2024, al fine di ridurre i divari territoriali, contrastare la dispersione scolastica e l’abbandono precoce, nonché prevenire processi di emarginazione sociale, è istituito un Fondo”.

Il piano per Caivano

In ultima istanza, inserito un piano di interventi infrastrutturali e di riqualificazione urbanistica pari a 30 milioni di euro per il Comune di Caivano e un commissario straordinario per la sua attuazione.

Il decreto legge appare come un argine al lassismo e all’impunità di legge. Ma si badi bene. Se l’inasprimento delle pene è un atto necessario in determinate circostanze, serve anzitutto la certezza del diritto. Quanto è accaduto nelle scorse settimane la dice lunga sulla miopia di uno Stato che, spesso, preferisce voltarsi dall’altra parte anziché perseguire i delinquenti. Il dl Caivano è un primo segno di discontinuità rispetto al passato.