Via libera al testo definitivo del decreto Caivano, approvato dal Consiglio dei ministri con decreto-legge, intervenendo sulla sfera della criminalità minorale e del disagio giovanile. Le principali misure erano già state ventilate nei giorni scorsi, dal Daspo urbano fino ad arrivare ad una pluralità di misure accessorie da emettere da parte del Questore. Ecco il contenuto della nuova misura.
Daspo urbano
Nei casi di reati quali violenza, minaccia o resistenza ad un pubblico ufficiale, il governo ha optato per il divieto di accesso in determinati luoghi pubblici, ma solo per quei soggetti imputabili, ovvero che abbiano già compiuto il quattordicesimo anno di età. Il provvedimento risulterà essere notificato a coloro che esercitano la responsabilità genitoriale ed è comunicato al procuratore presso il Tribunale. In aumento di un anno anche la durata del divieto di rientro nei comuni dai quali si è stati allontanati. Il cosiddetto foglio di via obbligatorio.
Per quanto riguarda i genitori, nel caso in cui il minore sia condannato per associazione mafiosa o associazione finalizzata al traffico di droga, il pubblico ministero può chiedere al Tribunale civile la revoca della potestà genitoriale. Prevista anche una pena detentiva fino ad un massimo di due anni per i genitori che non mandano a scuola il figlio minore.
Misure accessorie
Tra le misure che possono essere disposte dal Questore, ci sono: l’obbligo di presentarsi all’ufficio di polizia almeno due volte a settimana, oppure in determinati giorni e orari, l’obbligo di rientrare alla dimora e non uscire entro determinati orari, nonché il divieto di allontanarsi dal comune.
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Per quanto concerne la misure cautelare in carcere, la soglie attuale dei 9 anni (che rende possibile l’applicazione della custodia cautelare) viene abbassata a 6, quasi simile a quella dei maggiorenni che attualmente è pari a 5 anni.
Divieto cellulari
Il governo Meloni ha poi previsto, in contrasto al fenomeno dilagante delle baby gang, la possibilità che il Questore possa proporre all’Autorità giudiziaria di vietare, a determinati soggetti di età superiore ai 14 anni, di possedere o utilizzare telefoni cellulari e altri dispositivi per le comunicazioni dati e voce. Per quanto riguarda invece le condanne per reati di droga (traffico e detenzione di sostanze stupefacenti), la soglia è fissata tra un minimo di uno ed un massimo di 5 anni di detenzione. Per la detenzione illegittima di armi, invece, la sanzione penale è alzata da 3 a 4 anni di reclusione.