Delirio di Monti: “Siamo in guerra, l’informazione sia meno democratica”

Le frasi choc dell’ex premier in diretta tv: “L’informazione va dosata dall’alto”

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Per Mario Monti, viviamo in un mondo desueto. La pandemia ce l’ha dimostrato. E il carrozzone più desueto che ci trasciniamo dietro sembra essere la libertà d’espressione e d’informazione.

Incredibile quello che, ieri sera a In onda, su La 7, ha dichiarato il senatore a vita ed ex premier: bisogna “dosare dall’alto l’informazione”, perché siamo “in guerra”. E, per la “comunicazione di guerra”, è opportuno trovare “delle modalità meno democratiche nella somministrazione dell’informazione”. Non che non avessimo capito che tira aria di censura, ma fa sempre un po’ impressione sentire come certe idee vengano serenamente – e, ammettiamolo, pure onestamente – promosse da un uomo che ha abitato per oltre un anno a Palazzo Chigi.

Con le sue tesi, il bocconiano ha lasciato di stucco persino lo studio, per nulla no pass e no vax, della rete di Urbano Cairo. Tanto che la conduttrice Concita De Gregorio, visibilmente perplessa, ha dovuto domandare: chi decide come dosare l’informazione? Ovvia la risposta di Monti: “Il governo, ispirato dalle autorità sanitarie”. Meraviglioso: dopo anni di menate sul ritorno del fascismo, gli espertoni, i professoroni, ci spiegano che in effetti dovrebbero tornare i Minculpop, i ministeri della Propaganda. Purché a decidere siano loro, i sapienti, i saggi, che naturalmente operano esclusivamente per il nostro bene, intuendo cos’è giusto per noi meglio di quanto noi stessi potremmo mai fare. Un concentrato di paternalismo illiberale, misto al profondo disprezzo per le facoltà di giudizio dei cittadini, trattati alla stregua di minorati da addomesticare, instradare sulla retta via tramite la manipolazione e, magari, le menzogne.

Toc toc! Avete capito qual è il risultato di aver adottato, per il Covid, la metafora della guerra? Chiudiamo baracca, burattini, tv e giornali – i pochissimi rimasti non a senso unico – e ci affidiamo anima e corpo a bontà a sapienza di Super Mario Draghi?

Nicola Porro, 28 novembre 2021

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