Follia nel Regno Unito

Delirio in ospedale: marchio Lgbt a chi non dice “donna” e “madre”

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Decine di ospedali nel Regno Unito hanno aderito a un programma di valutazione promosso da alcune associazioni a favore dei diritti delle persone transgender, che esorta le strutture sanitarie a smettere di utilizzare termini come “madre” e “donna“. Secondo quanto riporta il Daily Mail, molti parlamentari hanno esortato i ministri a intervenire in seguito all’adesione di 77 enti sanitari al NHS Rainbow Badge Scheme. Questo programma ricompensa le strutture che decidono di eliminare il linguaggio di genere da politiche, moduli e segnaletica.

Cosa è il NHS Rainbow Badge Scheme

Il NHS Rainbow Badge Scheme è un programma commissionato dal NHS Inghilterra, ma gestito da gruppi di attivisti per i diritti dei trans, tra cui Stonewall e LGBT Foundation, che svolgono l’attività di valutazione. Oltre a istruire gli ospedali a introdurre servizi igienici neutri dal punto di vista del genere, questi gruppi suggeriscono al personale medico di chiedere ai pazienti i loro pronomi, alimentando le preoccupazioni che queste associazioni stiano influenzando la politica del NHS. “L’NHS England – scrive il Mail – ha un accordo da 220.000 sterline in base al quale questi enti avrebbero valutato le organizzazioni sanitarie in base alle loro politiche di inclusione”.

Secondo il quotidiano britannico, la valutazione arcobaleno “prevede che ai manager venga chiesto se adottano politiche trans inclusive, sostengono i dipendenti e i pazienti LGBT e se utilizzano un linguaggio neutro rispetto al genere”. In che modo? “La domanda posta in un sondaggio tra i pazienti è: ‘Hai notato che il personale clinico ha evitato di utilizzare un linguaggio basato sul genere (usando il partner invece di marito/moglie, o il genitore invece di madre/padre)?’.  Secondo un rapporto, il Royal United Hospitals Bath NHS Foundation Trust ha ottenuto zero punti in questo campo, poiché “la politica sulla maternità e adozione si riferisce a ‘madri’ senza allargare la definizione a termini neutri dal punto di vista del genere”.

Le proteste

Da diverse parti sono volate accuse contro il NHS di voler “cancellare le donne per accontentare gruppi di attivisti radicali guidati da un’ideologia”. Non mancano le voci critiche all’interno del mondo medico. Ad esempio, il professor Angus Dalgleish, oncologo in un grande ospedale didattico di Londra, si è lamentato della crescita dei corsi di formazione sulla diversità e inclusione, che, a suo avviso, distraggono i medici dai pazienti e hanno un effetto dannoso sul morale del personale. Tuttavia, le organizzazioni di attivisti per i diritti LGBT hanno risposto alle critiche sostenendo di non aver redatto da soli queste politiche e che l’idea che abbiano il potere di “dire” ad altre organizzazioni cosa scrivere nelle loro politiche è chiaramente infondata. Secondo il Daily Mail, tuttavia, in alcuni ospedali della Gran Bretagna i pazienti che si identificano “solo temporaneamente” come donne verrebbero ammessi comunque nei reparti esclusivamente femminili. Un po’ come successo in carcere, dove un detenuto uomo si è “autopercepito” trans e ha avuto una relazione sessuale con la compagna di cella.

Franco Lodige, 28 agosto 2023

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