Esteri

Democrazia francese: Le Pen fuori da tutto, anche dalle strette di mano

Un’accozzaglia maleducata: così possiamo definire il nuovo corso della sinistra transalpina

In Francia il primo partito – il Rassemblement National – non ottiene né un vicepresidente né un questore all’Assemblea Nazionale: le logiche dell’accozzaglia rossa vincono ancora una volta. E c’è di più: a Parigi la sinistra non conosce nemmeno il valore dell’educazione, come testimoniato da tutti quei deputati-compagni che hanno negato persino la stretta di mano al deputato del già citato Rn di Marine Le Pen nel corso dell’elezione del nuovo presidente. Una vergogna senza fine.

Partiamo dalla spartizione delle poltrone, ennesima testimonianza dell’asse-ammucchiata anti Le Pen. Tra i sei vicepresidenti dell’Assemblea nazionale non c’è neppure un esponente del partito più votato nel Paese: dopo due turni di scrutinio caotici, sono stati eletti Naima Moutchou (Horizons, centrodestra), Clèmence Guettè (LFI-NFP), Nadège Abomangoli (LFI-NFP), Xavier Lesbreton (Destra repubblicana), Annie Genevard (Destra Repubblicana) e Roland Lescure (Ensemble). Con tutte le differenze del caso ma è un po’ come se in Italia non fosse stata riservata nemmeno una poltrona riservata a Fratelli d’Italia.

Impossibile non condividere lo spunto della Le Pen, che intervistata da Le Parisien ha definito l’Assemblea nazionale “una zona senza legge“. La distribuzione delle posizioni chiave all’interno della Camera è stata effettuata senza tenere conto del giudizio del popolo. Emblematica la partecipazione al voto per la presidenza della commissione delle finanze dei deputati del campo presidenziale, che nel 2007 si erano astenuti per consentire l’elezione di un membro dell’opposizione. Non deve essere un bel momento per i francesi, che tra europee e legislative hanno premiato la destra ma si ritrovano ancora la von der Leyen a capo della commissione Ue e l’ammucchiata rossa in “casa”. Ma è ancora più incredibile che il principale partito, che rappresenta circa un terzo dell’elettorato, quasi 11 milioni di voti espressi, non sia rappresentato negli organismi incaricati di mantenere in vita il Parlamento.

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Ma le tristi e avvilenti cronache transalpine non finiscono qui. Nelle ultime ore è diventato virale un video girato all’Assemblea nazionale durante l’elezione del “nuovo presidente”. Sì, perchè molti deputati di sinistra hanno negato la stretta di mano a Flavien Termet, il deputato più giovane della Camera bassa e del Rassemblement National, che vigilava sulla corretta procedura di voto. “Non stringiamo la mano all’estrema destra. Mai”, la patetica rivendicazione di Louis Boyard. E ancora: “Non stringo la mano ai deputati del RN fuori dall’Assemblea, non vedo perché dovrei farlo all’interno”, ha rilanciato Antoine Léaument. Ma c’è chi si è superato, come François Piquemal: il deputato de La France insoumise invece di stringere la mano al giovane collega ha mimato un sasso-carta-forbici. Ecco la democrazia francese, una vergogna senza fine.

Franco Lodige, 22 luglio 2024

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