Il governo guidato da Giorgia Meloni ha deciso di mettere in essere una politica in grado di liberare risorse economiche. Il viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, ha dichiarato che, grazie alle misure contro l’evasione fiscale, sono stati recuperati 32 miliardi di euro che potrebbero essere utilizzati per effettuare un taglio Irpef.
Secondo i calcoli della Fondazione Nazionale dei Commercialisti, il taglio di 2 punti percentuale richiederebbe circa 5 miliardi di euro. Attualmente l’aliquota prevista per i redditi tra i 28.000 e i 50.000 euro è pari al 35%, l’obiettivo è ridurla al 33% coinvolgendo in questo modo circa 11 milioni di persone.
L’idea di togliere due punti percentuali è molto interessante, infatti, il taglio di un solo punto percentuale, nella fascia di chi guadagna 40.000 euro all’anno comporterebbe un risparmio Irpef di 543 euro, di 145 euro il vantaggio di chi guadagna 35.000 euro all’anno e di circa 100 euro per i redditi di 30.000 euro.
Marco Osnato, responsabile economico di Fratelli d’Italia e presidente della commissione Finanze della Camera, ha dichiarato che l’intervento potrebbe essere annunciato prima di Pasqua, il 20 aprile, come “una sorpresa” nella celebre festività, sottolineando anche l’aspetto simbolico di tale manovra, destinata a lanciare un chiaro messaggio riguardo alla questione della riduzione della pressione fiscale.
Quali considerazioni possiamo fare sulla vicenda? L’idea di ridurre le tasse nel periodo della Risurrezione di Gesù indica una necessaria “resurrezione” della nostra amata Italia soggetta ad una pressione fiscale enorme da troppo tempo. Da parte mia, dunque, auguro buon lavoro al governo ed invito a proseguire su questa linea, vantaggiosa per i ceti di classe media, ovvero, il motore trainante dell’economia reale.
Carlo Toto, 8 febbraio 2025
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