Segnaliamo l’offensiva politica a tutto campo di Roberto Speranza, il talebano sanitario ancora al potere, che ospite di Lucia Annunziata ha attaccato a testa bassa i leader di Lega e Fratelli d’Italia. Preannunciando un altro autunno di terrore virale, così si è espresso il ministro della Salute: “La destra per le posizioni ambigue che ha avuto, è in grado di garantire che la campagna di vaccinazione autunnale proceda speditamente?”
Dopodiché l’evanescente politico lucano lancia il suo guanto floscio: “Sfido Meloni e Salvini a dire quello che pensano in questo ambito. Lo devono dire con chiarezza ai cittadini.”
Il giorno precedente, questo infaticabile profeta di sventure, aveva rilanciato al Meeteng di Rimini il suo sinistro concetto di salute, dallo stesso personaggio usato come un grimaldello per sconquassare molte delle nostre libertà costituzionali. Queste le sue parole: “Le due priorità assolute sono e saranno sempre il diritto alla salute rispetto agli altri interessi in campo e la centralità dell’evidenza scientifica.”
Quindi, in estrema sintesi, questo impresentabile sostenitore di un dogma sanitario che sembra resistere solo in Italia vorrebbe imporre la sua visione totalitaria ai suoi avversari politici. Una visione delirante, fondata sul falso e criminogeno presupposto di una malattia mortale per tutti, che è possibile sconfiggere solo obbligando l’intera popolazione a vaccinarsi come se ci fosse un domani.
Tutto questo, nel ribadire l’allucinante prospettiva di una esistenza puramente biologica, viene poi sostenuto ancora una volta da una presunta evidenza scientifica che non ammetterebbe né dubbi e né, di conseguenza, tesi avverse a quelle portate avanti da Speranza a dai suoi consiglieri della paura.
Ovviamente, dato che la scienza medica è per definizione una scienza probabilistica, il nostro campione ha sempre avuto buon gioco, dalla sua posizione di potere, nel farsi scudo delle “evidenze scientifiche” più funzionali ai suoi disegni, scartando tutte quelle – che sono moltissime – le quali avrebbero dimostrato l’assoluta uninutilità di gran parte delle misure liberticide che ci sono state imposte in oltre due anni di pandemia.
In questo senso, l’attacco alla destra, nella quale l’anima aperturista rappresenta molto più che una semplice testimonianza, è un modo subdolo per bollarla con l’etichetta infamante di no vax.
Nel mondo a due colori di Speranza, così come accadeva in quello dei suoi antenati comunisti, non c’è posto per una articolata gamma di proposte e di strategie sul modo di affrontare un virus sempre meno aggressivo: o si accettano supinamente le sue proposizioni apodittiche, o si viene esclusi dal consorzio civile col marchio dell’eresia.
Esattamente ciò che è accaduto a milioni di cittadini che non si sono voluti vaccinare, attraverso l’abominevole lasciapassare sanitario. Solo che questa volta nessun green pass dei miei stivali potrà impedire ai cittadini italiani, compresi quelli che non si sono piegati ai ricatti di Speranza, di mandare lui e i suoi compagni di merende definitivamente a casa.
Claudio Romiti, 22 agosto 2022