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“Destra pericolosa? È contro la scienza”. L’assurda domanda al Nobel Parisi

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Su segnalazione di un amico, sono andato a rivedere l’intervista di Giovanni Floris al premio Nobel Giorgio Parisi, nel corso del suo talk show in onda il martedì sera su La7. Ebbene, il popolare conduttore è riuscito a condensare in una sola domanda quanto di peggio è emerso durante una pandemia che, come ricorda il sottotitolo di un interessante libro del professor Bizzarri, risulta tuttora ampiamente da decodificare.

Una domanda che ho trovato vergognosamente tendenziosa e che non fa certo onore ad un professionista del calibro di Floris. Immaginando di fornire un appetibile assist ad un personaggio che sin dall’inizio ha sostenuto con entusiasmo le nostre misure liberticide, tanto da dichiarare che senza i vaccini – obbligatori di fatto – avremmo avuto mezzo milione di morti per il coronavirus, così si è espresso l’anchorman romano: “Professore, ha vinto le elezioni una maggioranza e soprattutto gli esponenti di una maggioranza che in passato hanno mostrato anche forte scetticismo nei confronti degli assunti della scienza. Pensiamo al periodo del Covid, all’utilizzo delle mascherine. Si sente preoccupato per questo motivo?”. 

Ergo, per questo ennesimo campione di una informazione schierata e a senso unico, la cosiddetta scienza a cui egli fa riferimento è unicamente quella governativa la quale, dopo aver continuato a dire tutto e il contrario di tutto a partire dal febbraio del 2020, ha imposto in modo assolutamente dogmatico il suo discutibilissimo modello di contrasto ad una pandemia che, vorrei sommessamente ricordare, laddove tale modello non è stato minimamente preso in considerazione – vedi il caso della Svezia o della Florida – ha prodotto assai meno morti e assai meno danni sociali ed economici. 

Ma non basta. Evocando il contestatissimo obbligo delle mascherine, che solo in Italia è rimasto in vigore tanto a lungo e che, tra le tante distorsioni che esso ha determinato, ancora costituisce un formidabile strumento per manipolare le persone impaurite, egli taccia sostanzialmente di eresia sanitaria l’attuale maggioranza di centrodestra, dal momento che le uniche critiche alle più rigide misure adottate nel mondo libero si sono proprio manifestate all’interno del medesimo schieramento. 

Proprio in merito al presunto dispositivo di protezione individuale, che secondo Floris rappresenta un assioma scientifico pari quasi ad una verità rivelata, noi eretici aperturisti, affetti da crescente scetticismo in merito a ciò che ci viene raccontato da quasi tre anni di passione virale, saremmo molto curiosi di conoscere sulla base di quali, incontrovertibili studi scientifici lo stesso Floris si sia formato le sue granitiche certezze. 

Certezze che, guarda caso, egli sembra padroneggiare come una clava contro chi ha vinto le elezioni promettendo, tra le altre cose, di non imporre gli abominevoli obblighi dei suoi predecessori: green pass e vaccini su tutti.

Claudio Romiti, 7 ottobre 2022

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