Va bene, non voglio fare il ruolo di quello che “ve lo avevo detto”. Però io ve lo avevo detto. Ricordate? Era la Zuppa di Porro del 16 marzo scorso, qualche giorno fa, quando trapelavano le prime notizie del possibile tracollo di Credit Suisse, la banca svizzera poi comprata dal competitor Ubs per evitarne il fallimento. Era da poco crollato quel piccolo istituto californiano, la Silicon Valley Bank, di cui ormai tutti si sono dimenticati, ma che ha innescato quell’effetto contagio in grado di portare nubi nere sul mondo bancario. I grandi esperti e le Banche centrali ci rassicuravano: da noi, in Europa, non potrà succede. E invece… invece quel giorno vi avevo invitato a segnarvi un nome, quello di Deutsche Bank, come possibile prossima banca in sofferenza. Ed è quello che sta succedendo in queste ore.
La mia previsione non è frutto di chissà quale potere magico. Non è che io sia un guru della finanza. Ma come spiegavo una settimana fa, si sa da anni – anzi da decenni – che l’istituto tedesco è in sofferenza. “Io non ce l’ho con Deutsch Bank e probabilmente si salverà – dicevo – visto che ha la Germania alle spalle, ma chiunque scriva di economia e finanza sa che in Europa ci sono due malati che portano il nome di Deutsche Bank e Credit Suisse”. Avevo ragione. Ieri i mercati hanno scommesso sulla prossima vittima, l’istituto tedesco, che è arrivato a perdere anche il 15%.
Nicola Porro, 25 marzo 2023
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