A proposito. Chi lo consiglia il prodigioso comunicatore? Forse il suo vecchio pard Scanzi, uno che sta alla – ugh! – informazione come Dibba sta alla politica? Dai risultati, dalla profondità di pensiero, dalla competenza omnibus, verrebbe da sospettarlo. Ma bando alle chiacchiere, qui si comunica.
Lezione numero uno: in televisione essere incazzati sì agitati no. Sembrano più consigli da telepentole, ma il Dibba è così, prendere o lasciare. Prendo! Come diceva Jerry Calà pianista in Vacanze di Natale. Beatrice Silenzi, che sulla comunicazione ha appena fatto un libro stringato e rigoroso, “La fabbrica della comunicazione”, storcerà il naso osservando che esiste la comunicazione buona e quella cattiva: ma Ale ha le ali ai piedi, lui è oltre, è già alla comunicazione dadaista (uno che discetta di “missili supersonici”; uno che si definisce “testimone oculare nel senso che ho letto”; uno che confonde Austerlitz con Auschwitz”, e tante altre imprese da riempire un ponte a Po, non fa ridere: fa scompisciare).
“Esperto” incompreso
Di cosa sia esperto Di Battista, nessuno l’ha mai capito; in compenso, tutti hanno capito di cosa non sappia niente: di tutto. E, siccome questa è l’epoca dei Maneskin al potere, degli Scanzi in vetrina, dei finti martiri cash in Ucraina (a fare propaganda filorussa), che il ragazzo, dopo una vita da: intrattenitore da villaggio turistico, grillino della prima ora, parlamentare anticasta, narratore esotico, turista della democrazia, reporter, influencer, giramondo, girapalle (le nostre), possa riciclarsi pure da esperto comunicatore, ci sta. Il prof. Di Battista, nessuna laurea, nessun master, ma tanta università della vita, della strada, del parachiapas, vi aspetta numerosi, non mancate: potrà capitare anche a voi, di avere un’idea per la testa, se poi vieni eletto è una festa, zum zum zum zum, zum, zum zum zum zum.
Max Del Papa, 22 aprile 2022