Commenti all'articolo Di Maio, con i voti veri perde e con quelli finti vince
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4 Commenti
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Enzo
3 Giugno 2019, 11:56 11:56
Posso condividere pienamente il tutto, non dimentichiamo però il complice subdolo e furbetto di questa banda di inutili incapaci: GRILLO
Andrea Salvadore
31 Maggio 2019, 18:47 18:47
Tempo fa quando Chavez finanzió la compagnia che esordí in Veneezuela nel campo delle elezioni con piattaforma elettronica e urne elettronicamente collegate alla piattaforma centralehe, Bill Gates fece l’osservazione che questo tipo di sistema elettorale era, per il governo in carica, il piu facile a maneggiare favorevolmente.
La prima volta che si usó, i giornalisti scoprirono una centrale parallela che riceveva e cambiava i voti situata e fotografata in una delle Torri del Silencio(centro di Caracas) , e per giunta maneggiata da personale cubano. Il giorno seguente alla scoperta un misterioso incendio scoppió nel piano incriminato della Torre e distrusse le prove e i piani superiori. Ma il sistema non morí e Maduro continua usandolo anche se per lo scandalo nel quale ci furono piú voti che votanti la compagnia fondatrice del mostro ora radicata negli USA rinunció ad avere contatti con il sistema e la piattaforma e le urne elttroniche che Maduro esalta come il sistema elettorale migliore fel mondo.
Casaleggio Associates é andato per la stessa via, i suoi risultati non sono credibili e per giunta abbimao una compagnia privata che fa legge in un movimento politico e che richiede ai suoi aderenti il rimborso per il mostro che ha creato. Di Maio noné un Maduro ma Casaleggio si lo é.
gianfranco benetti longhini
31 Maggio 2019, 18:10 18:10
QUANDO ERO GIOVANE, PENSAVO DI ESSERE.
QUANDO AVEVO QUALCHE ANNO IN PIU’, AVEVO DEI DUBBI.
ADESSO MATURO, CAPISCO CHE I GIOVANI HANNO TANTA STRADA PER ARRIVARE ALLA SAGGEZZA (CHE MANCA AI GIOVANI).
Valter
31 Maggio 2019, 17:53 17:53
Casaleggio, Di Maio e Di Battista, il “trio meraviglia” del partito del cambiamento, ovvero la versione on-line del gioco delle tre tavolette: il banco (Casaleggio), il curioso finto (Di Battista) e il compare che vince (Di Maio). Il gonzo di turno ? Beh ! Non poteva essere che Toninelli !
Posso condividere pienamente il tutto, non dimentichiamo però il complice subdolo e furbetto di questa banda di inutili incapaci: GRILLO
Tempo fa quando Chavez finanzió la compagnia che esordí in Veneezuela nel campo delle elezioni con piattaforma elettronica e urne elettronicamente collegate alla piattaforma centralehe, Bill Gates fece l’osservazione che questo tipo di sistema elettorale era, per il governo in carica, il piu facile a maneggiare favorevolmente.
La prima volta che si usó, i giornalisti scoprirono una centrale parallela che riceveva e cambiava i voti situata e fotografata in una delle Torri del Silencio(centro di Caracas) , e per giunta maneggiata da personale cubano. Il giorno seguente alla scoperta un misterioso incendio scoppió nel piano incriminato della Torre e distrusse le prove e i piani superiori. Ma il sistema non morí e Maduro continua usandolo anche se per lo scandalo nel quale ci furono piú voti che votanti la compagnia fondatrice del mostro ora radicata negli USA rinunció ad avere contatti con il sistema e la piattaforma e le urne elttroniche che Maduro esalta come il sistema elettorale migliore fel mondo.
Casaleggio Associates é andato per la stessa via, i suoi risultati non sono credibili e per giunta abbimao una compagnia privata che fa legge in un movimento politico e che richiede ai suoi aderenti il rimborso per il mostro che ha creato. Di Maio noné un Maduro ma Casaleggio si lo é.
QUANDO ERO GIOVANE, PENSAVO DI ESSERE.
QUANDO AVEVO QUALCHE ANNO IN PIU’, AVEVO DEI DUBBI.
ADESSO MATURO, CAPISCO CHE I GIOVANI HANNO TANTA STRADA PER ARRIVARE ALLA SAGGEZZA (CHE MANCA AI GIOVANI).
Casaleggio, Di Maio e Di Battista, il “trio meraviglia” del partito del cambiamento, ovvero la versione on-line del gioco delle tre tavolette: il banco (Casaleggio), il curioso finto (Di Battista) e il compare che vince (Di Maio). Il gonzo di turno ? Beh ! Non poteva essere che Toninelli !