La Ue è falansterio di arcani per lo più imperscrutabili e dolorosi, ma due si stagliano sugli altri, uno è la ovattata sospetta malattia della Baronessa Ursula von der Leyen, di cui nessuno parla e se mai malvolentieri, un enigma avvolto in un mistero, l’altro è il ruolo di Gigino Di Maio, il bibitaro passato dal golfo di Mergellina al golfo Persico e qui siamo al prodigio che neanche san Gennaro basta a sciogliere: l’uomo che sussurrava ai banchieri, a Draghi il quale lo ha imposto al commissariato non di quartiere ma per il mondo arabo, nientemeno, per conto dell’Europa.
Rappresentante Speciale, “inviato”, come un Messia: del resto, quell’Altro si limitava a cosette, giochi di prestigio, guarire i lebbrosi, sanare i ciechi e gli storpi, moltiplicare pani e pesci, vuoi mettere con questo che ha “sconfitto la povertà”, a partire dalla sua e ad essa fermandosi? Uno che sistemava “Pino Chet” in Venezuela, leggendario per i prodigiosi strafalcioni in serie, un senz’arte né parte promosso a sceicco istituzionale? Questi sì che sono miracoli! L’antisistema imposto dal sistema più profondo, più deep (state): non se ne è saputo un emerito cefalo, a proposito di Golfi, e tutti eravamo convinti che l’ex dispencer di gazzosine al San Paolo se ne stesse buono a godersi il fancazzismo dorato che almeno non faceva danni. Dannati miscredenti noi: arriva la lettera dell’Alto Rappresentante, a cosa non si sa, tanto per cambiare, la Kallas che di nome non fa Maria ma Kaja e leva i suoi acuti: “Da Di Maio lavoro eccellente”.
Tiè, scurnacchiati! “L’eccellente performance del Rappresentante Speciale Luigi Di Maio, ha contribuito notevolmente a far progredire la cooperazione tra l’Ue e il Consiglio di Cooperazione del Golfo e ha svolto un ruolo chiave nello sviluppo della cooperazione regionale e bilaterale con i Paesi del Golfo nel campo delle consultazioni politiche, dialogo sulla sicurezza, commercio e investimenti, energia verde e relazioni interpersonali”. Non significa assolutissimamente niente, e almeno in questo il dispaccio è coerente con l’oggetto, né si arguisce in cosa il nostro Messia miracolato abbia eccelso: ma se lo dice Kaja Kallas della UE, dev’essere vero. A Bruxelles e dintorni, son tutte eccellenze così, altro che cotechini. Ovviamente, per di Maio si chiede, si invoca il secondo avvento, ossia la proroga del mandato fino a tutto febbraio venti ventisette, poi si vedrà. Sono i capolavori di Grillo, Conte, Travaglio e allegra compagnia, gente abituata prima a slurparsi, poi ad accoltellarsi alle spalle e in questo dobbiamo dare atto da al Ben Dimah di essere stato migliore di loro: si è tolto dalla mischia e si è fatto spedire in Golfo. Della serie: accà nisciuna è fess.
Di Maio 2, il ritorno. Anzi la persistenza. Comunque il trionfo. Non commentate, disgrazièti maledètti, non dite che vergogna, che mondo al contrario e le solite balle: è la politica, bellezza. È la UE, bellezza. È Mario Draghi, bellezza. È la Baronessa, bellezza. E ancora mi sa che non abbiamo visto niente: cosa ci impedisce di vedercelo, questo crociato contro (non della) la miseria, un domani, al posto di Ursula, o magari della Giorgia, o chissà di Sergio, o perfino di Francesco? Tutto è possibile quando niente è impossibile. No, vabbè, lo riscrivo perché è impareggiabile come l’Adelina di Amici Miei, che Dio l’abbia in gloria: “…ha contribuito notevolmente a far progredire la cooperazione tra l’Ue e il Consiglio di Cooperazione del Golfo e ha svolto un ruolo chiave nello sviluppo della cooperazione regionale e bilaterale con i Paesi del Golfo nel campo delle consultazioni politiche…”. Che farebbe ridere già così se non facesse agghiacciare.
Ve lo vedete questo nel ruolo di ufficiale diplomatico che avvicina mondi? In quale lingua? Poi dice che tutti vogliono sbarcare in politica, per forza: qui si tratta di sbancare, altro che sbarcare. Gigi è uno che ha rinnegato tutto il niente che predicava e praticava, uno politicamente senza consistenza, un emerito senza meriti, ed è per questo che “ha fatto ‘e sord”. Gli schemi sono tutti saltati, gli scemi (non riferito a di Maio, sia chiaro) celebrati come genii, le carogne in fama di martiri, le occupatrici seriali anticapitaliste elette alle somme istituzioni delle democrazie capitaliste, gente che per curriculum ha il vuoto, influencer, sciacalli, autobenefattori, imbroglioni, provocatori, trafficanti, falsi santi, tutti alla gloria degli altari non solo laici: perché uno non dovrebbe provarci a prescindere, come alla lotteria? Tanto più che non conta cosa hai fatto, ma che l’hai fatto malfatto, poi ci pensa l’informazione che ormai è comunicazione, è pubblicità che è l’esatto opposto, è mentire per vendere; il senso critico, logico è tumulato, la libertà è obbedire, scegliere un crimine, l’individuo in quanto tale lo maledicono tutti e per primo il papa, bugiardi e approfittatori teppisti in fama di attivisti ci campano e bene, se crepa un mascalzone scattano i funerali di Stato, se due poveri cristi di carabinieri si mettono ad inseguire due maranza subito passano per criminali loro, li vogliono arrestare.
E tutti dicono che va bene così, che questa nostra è democrazia e le nostre città sono le più vivibili, se osi denunciare 40 balordi islamici che circondano una donna e la violano, le prime ad andare in furia sono le femministe pro Hamas. Questo sarebbe il mondo al contrario? Ma, soprattutto, in un mondo in mano ai dritti come fare a meno del Di Maio che è megl’ ‘e Metternich e pure ‘e Lawrence d’Arabia, jamme guagliò?
Max Del Papa, 15 gennaio 2025
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