Luigi Di Maio ha ricevuto tante critiche e persino sberleffi per aver annunciato la grande idea del cosiddetto “mandatozero”. Eppure, bisogna dargliele atto, non c’è nulla di nuovo sotto il sole: il mandatozero altro non è che un piano terra in un edificio di due piani. Vi spiego – sì, addirittura vi spiego – la teoria.
Il primo mandato parlamentare di un deputato dei Cinquestelle – uno a caso: Di Maio – in realtà non è il primo mandato bensì il piano terra ossia il mandatozero. In pratica, Di Maio non è attualmente al secondo e ultimo mandato – secondo il codice etico dei Cinquestelle – ma al primo mandato perché il primo mandato era in realtà il mandatozero o pianoterra. Ora si tratta di capire se questo secondo mandato che in realtà è il primo perché il primo era zero è effettivamente il primo oppure una sorta di ammezzato ossia quel piano intermedio che c’è tra il piano terra e il primo piano ossia tra il mandatozero e il primo mandato che in realtà è il secondo. Vi siete persi? Niente paura, è il codice etico dei Cinquestelle che sembra inflessibile e tutto d’un pezzo ma cambia secondo le esigenze personali del momento e somiglia tanto alla famosa tartaruga di Zenone.
Ve lo ricordate Zenone, quello di Achille e della tartaruga, come diceva il compianto Luciano De Crescenzo? Era un filosofo greco, in particolare della Magna Grecia, della scuola di Elea, l’attuale Ascea, insomma, quasi un compaesano di Gigi Di Maio, e faceva ricorso ai paradossi per dimostrare che credere all’esistenza del Movimento è un’assurdità. Il Movimento, diceva Zenone, non esiste, è solo un’illusione. Raccontava questa storiella: Achille è l’uomo più veloce che ci sia ma per quanto sia veloce non riuscirà mai raggiungere la tartaruga, ossia l’animale più lento che ci sia, una volta che le ha concesso un piccolo vantaggio: infatti, prima di raggiungere la tartaruga dovrà percorrere la metà della distanza che lo separa dalla tartaruga e dopo aver percorso la metà dovrà percorrere la metà delle metà o così all’infinito. Appunto, un’assurdità.
Passate ora dalla gara più celebre della storia della filosofia tra Achille e la tartaruga alla storia più incredibile della politica italiana che è quella del mandatozero: tra il mandatozero e il primo mandato ci sarà un altro minimandato e poi un premandato e così all’infinito esattamente come tra il piano terra e il primo piano c’è l’ammezzato e poi il mezzanino e poi il pianerottolo e così all’infinito. Zenone sta ad Achille e alla tartaruga come Gigi sta al mandatozero e al piano terra: entrambi vogliono dimostrare, prendendovi un po’ per il culo, che la logica del buon senso con la quale ragionate voi, fatta di parole e di cose sensate e accettate, non serve a niente perché loro pensano un po’ come gli pare e piace, un po’ come diceva il marchese Onofrio del Grillo: “Perché io so’ io e voi non siete un cazzo”.
Tutto bene? Certamente, tutto bene se non ci fosse un piccolissimo particolare: Luigi Di Maio e i Cinquestelle hanno fatto la loro fortuna elettorale con le critiche feroci e veementi alla Casta, all’élite, all’establishment e al parlamento ma ora che sono loro stessi tutta questa roba qua fanno carte false – mandatozero, piano terra, ammezzato, mezzanino, Achille, la tartaruga – pur di non scollare il culo dalla poltrona. Lo possono fare perché, come ha dimostrato prima Zenone e poi Gigi, il Movimento non esiste. E’ pura illusione.
Scherzo? Bah, pensatela come volete. Magari è consolatorio. Il livello della politica italiana – facendo salvo Zenone che era un genio e morì pur di ribellarsi al tiranno – è questo e così, purtroppo, non ci si può stupire se ieri il presidente del Consiglio, professor Conte, è andato in Senato a difendere un governo che era privo del ministro dell’Interno e del partito di maggioranza relativa. Uno spettacolo degno di Ciccio Formaggio. Del resto, ministro e partito di maggioranza non esistono, sono come il Movimento di Zenone e di Gigi: pura illusione.
Giancristiano Desiderio, 25 luglio 2019