Covid
1. Una volta Roberto Burioni disse: “La scienza non è democratica”. Aveva ragione. Ora in nome della scienza dice che si può superare lo Stato di diritto. No, professore, perché lo Stato di diritto o meglio la libertà non è scientifica. La scienza è esatta, ma la libertà è rigorosa.
2. Certo che definire no vax tutti – tutti! – quelli che protestano in Francia implica un notevole sforzo di fantasia o una più comune tendenza ideologica. (Precisazione non richiesta ma utile per i sapientoni statalisti benecomunisti: ho fatto 2 dosi di vaccino).
3. Quelli che vogliono la vita normale e chiedono: mascherina, vaccino, distanza, green pass. Uscite. Vivete. Se volete la sicurezza totale restate a casa (e comunque non c’è) o andate al cimitero che è così eternamente in pace con sé stesso. La vostra libertà non è garantita dall’obbligo altrui ma solo dall’amore/dolore della vita sempre rischiosa. La requisizione statale del rischio è un rimedio peggiore del presunto male. Le braghe al mondo non può metterle nessuno. Nemmeno Dio, s’immagini un ministro! Ripeto a scanso di equivoci: ho fatto il vaccino 2 volte.
4. Il pass sanitario per bar, cinema, teatri eccetera equivale al certificato di esistenza in vita chiesto ai vivi che esibendolo dimostrano di essere morti. Perfetto. C’è un solo modo per uscire da questa situazione: vivere e morire come si è sempre fatto e sempre si farà. Chi non vuol vivere si tumuli a casa.
5. Lo Stato/governo che decide chi entra e chi esce da bar e ristoranti è praticamente proprietario di tutti i bar e i ristoranti.
Cuba
1. A Cuba gridano “Libertad! Libertad!”. E pensare che in Italia ho partecipato a dibattiti in cui il tema era: “Sicurezza o libertà, salute o libertà?”. Il che significa che davvero c’è chi crede che ci possano essere sicurezza e salute senza la necessaria precondizione della libertà. Il più delle volte sono gli stessi che ammirano Cuba e pensano sia un paradiso. Libertad! Libertad!
2. Coloro che si inginocchiano per ogni cosa, perché non si inginocchiano per la libertà di Cuba e dei cubani?
3. Dice Fausto Bertinotti: “A Cuba serve una nuova rivoluzione per salvare la Rivoluzione”. Il comunismo è insieme malattia mentale e malafede morale.
4. Il regime castro-comunista finisce come ogni regime totalitario comunista: sangue, merda e fame. A Cuba vogliono cibo, medicine, libertà.
5. La dittatura comunista di Cuba, cara a Sartre, Garcia Marquez, Maradona, è spietata: paura, fame, schiavitù, campi di concentramento, assassinii, prigionieri. Ma se la nomini c’è sempre il coglione in malafede che dice: “C’è l’embargo americano”. Togli la dittatura e non avrai l’embargo, togli l’embargo e avrai sempre la dittatura. Libertad! Libertad!
Comunque, per quanto riguarda le proteste a Cuba contro il regime comunista, vedrete che la cara sinistra italiana ora ci spiegherà che in realtà da tempo Cuba aveva voltato le spalle a Castro e al grande Che Guevara. Quindi chi protesta in realtà non è contro ma a favore delle meraviglie del comunismo.
Giancristiano Desiderio, 16 luglio 2021