Nn vorrei che a furia di reggere le gonne a degli stataliste leninisti quali sono i leghisti,il termine “liberale” si spinga a raggiungere i vertici dei repubblicani che sotto Reagan rivalutarono il debito pubblico quale benedizione dal momento che aducevano quale difesa,a chi gli facesse notare che il piano si curvava molto pericolosamente a sinistra,che il tutto riportava assett in mano pubblica…. Quando si va alla deriva tutto prende le sembianze di un scoglio dove attaccarsi. Ora nn vorrei che la raccomandazione prenda una piega che già ai tempi dei film con il Sordi,a boom economico appena declinante ma già podromico della società che ad oggi si sta avviando sul viale del tramonto,rispecchiava una deriva completamente slegata da ogni reale capacità. Ora nn vorrei sminuire il tale che il padre dello Cofrancesco ha raccomandato all’amico imprenditore,ma un guardiano nn credo sia una professione che richieda specifiche qualità esulanti l’onestà. Potrebbe essere stato esagerati,e magari interessati,gli sperticati elogi del tal lavoratore. Anche l’utilizzo della normativa usata dal neo rettore per tenere in ateneo il suo massimo elettore,mi pare implausibile se utilizzata col tale scopo senza che nessun “nemico” del neo rettore abbia sollevato la questione. Dico mi pare implausibile in uno stato normodotato di chiara legislazione pesata attorno alle 5/10mila leggi. Però sappiamo che in Italia vigono,dicono gli ottimistici,111mila leggi e… Leggi il resto »
Andrea Salvadore
15 Giugno 2019, 19:41 19:41
Lo capí molto tempompo fa prima di laurearmi. Alla fine del quarto anno feci una domanda di per una borsa di studio americana che in quell’epoca era concessa da un gruppo di professoroni che amministravano il denaro che a quello scopo aveva concesso il governo americano. Con mia sorpresa la ottenero compagni di studio con medie molto inferiori alla mia che era 29+. Feci allora una domanda direttamente al IE americano e la ottenni alcunu mesi prima di laurearmi. La laurea fu un’altro gioco, eravamo rimasti in sei per giugno ed io ero l’unic con tesi sperimentale e avendo avuto per quattro anni consecutivi la borsa di studi Cavedoni per lo studente coi migliori voti della mia facoltá. Mi dettero un 110 e lode ma per non perdere la faccia ldettero lo stesso voto a una ex Miss Roma ed a un’alro coleega di votazioni nettamente inferiori. Dunque le borse di studio si davano per raccomandazioni tra i professori e i voti di laurea idem. Alcuni amici miei mi raggiunsero in america nell’anno seguente per studiare in una delle Universitá piu prestigiose ma ritornarono dopo un anno in Italia perché gli avevano promesso un posto fisso. La loro ambizione era diventare inamovibili. Ma quelle raccomandazioni li obbligarono a loro volta a farne altre per personi che non conoscevano e cosí… Leggi il resto »
wisteria
15 Giugno 2019, 14:23 14:23
Complimenti vivissimi! È vero: in una società liberale la meritocrazia sarebbe d’obbligo. Chi “raccomanda” in realtà segnala a chi cerca un soggetto meritevole per una certa posizione il portatore dei meriti in questione, che altrimenti resterebbe ignorato. In un circuito di persone perbene la raccomandazione funzionerebbe così. Il fatto è che le posizioni per cui merita impegnarsi sono da tempo sfuggite al circuito delle persone perbene,
Antonio Bettanini
15 Giugno 2019, 12:43 12:43
Vi sono due cose che non condivido nel suo articolo:
1) sembra che la raccomandazione sia una specialità italiana, ma non è così, un mio Amico, professore di neurologia mi raccontava che negli ospedali della “onestissima” germania, da lui frequentati per qualche tempo, il favori, le raccomandazioni, le bustarelle si sprecano;
2) Lei giustamente fa notare che non sempre la raccomandazione è un male ed allora perché non chiamarla segnalazione? Io segnalo ad un amico un bravo elettricista, un ottimo ristorante, un operaio capace e volonteroso. La raccomandazione serve per oltrepassare candidati più bravi del raccomandato.
Nn vorrei che a furia di reggere le gonne a degli stataliste leninisti quali sono i leghisti,il termine “liberale” si spinga a raggiungere i vertici dei repubblicani che sotto Reagan rivalutarono il debito pubblico quale benedizione dal momento che aducevano quale difesa,a chi gli facesse notare che il piano si curvava molto pericolosamente a sinistra,che il tutto riportava assett in mano pubblica…. Quando si va alla deriva tutto prende le sembianze di un scoglio dove attaccarsi. Ora nn vorrei che la raccomandazione prenda una piega che già ai tempi dei film con il Sordi,a boom economico appena declinante ma già podromico della società che ad oggi si sta avviando sul viale del tramonto,rispecchiava una deriva completamente slegata da ogni reale capacità. Ora nn vorrei sminuire il tale che il padre dello Cofrancesco ha raccomandato all’amico imprenditore,ma un guardiano nn credo sia una professione che richieda specifiche qualità esulanti l’onestà. Potrebbe essere stato esagerati,e magari interessati,gli sperticati elogi del tal lavoratore. Anche l’utilizzo della normativa usata dal neo rettore per tenere in ateneo il suo massimo elettore,mi pare implausibile se utilizzata col tale scopo senza che nessun “nemico” del neo rettore abbia sollevato la questione. Dico mi pare implausibile in uno stato normodotato di chiara legislazione pesata attorno alle 5/10mila leggi. Però sappiamo che in Italia vigono,dicono gli ottimistici,111mila leggi e… Leggi il resto »
Lo capí molto tempompo fa prima di laurearmi. Alla fine del quarto anno feci una domanda di per una borsa di studio americana che in quell’epoca era concessa da un gruppo di professoroni che amministravano il denaro che a quello scopo aveva concesso il governo americano. Con mia sorpresa la ottenero compagni di studio con medie molto inferiori alla mia che era 29+. Feci allora una domanda direttamente al IE americano e la ottenni alcunu mesi prima di laurearmi. La laurea fu un’altro gioco, eravamo rimasti in sei per giugno ed io ero l’unic con tesi sperimentale e avendo avuto per quattro anni consecutivi la borsa di studi Cavedoni per lo studente coi migliori voti della mia facoltá. Mi dettero un 110 e lode ma per non perdere la faccia ldettero lo stesso voto a una ex Miss Roma ed a un’alro coleega di votazioni nettamente inferiori. Dunque le borse di studio si davano per raccomandazioni tra i professori e i voti di laurea idem. Alcuni amici miei mi raggiunsero in america nell’anno seguente per studiare in una delle Universitá piu prestigiose ma ritornarono dopo un anno in Italia perché gli avevano promesso un posto fisso. La loro ambizione era diventare inamovibili. Ma quelle raccomandazioni li obbligarono a loro volta a farne altre per personi che non conoscevano e cosí… Leggi il resto »
Complimenti vivissimi! È vero: in una società liberale la meritocrazia sarebbe d’obbligo. Chi “raccomanda” in realtà segnala a chi cerca un soggetto meritevole per una certa posizione il portatore dei meriti in questione, che altrimenti resterebbe ignorato. In un circuito di persone perbene la raccomandazione funzionerebbe così. Il fatto è che le posizioni per cui merita impegnarsi sono da tempo sfuggite al circuito delle persone perbene,
Vi sono due cose che non condivido nel suo articolo:
1) sembra che la raccomandazione sia una specialità italiana, ma non è così, un mio Amico, professore di neurologia mi raccontava che negli ospedali della “onestissima” germania, da lui frequentati per qualche tempo, il favori, le raccomandazioni, le bustarelle si sprecano;
2) Lei giustamente fa notare che non sempre la raccomandazione è un male ed allora perché non chiamarla segnalazione? Io segnalo ad un amico un bravo elettricista, un ottimo ristorante, un operaio capace e volonteroso. La raccomandazione serve per oltrepassare candidati più bravi del raccomandato.