Politiche green

Diktat green: vietato costruire per “salvare la lenticchia di mare”

Quando parliamo di vincoli e di rispetto dell’ambiente, dovremmo forse partire da qui. Da alcune follie tutte burocratiche contro cui amministratori e cittadini si ritrovano a combattere. Vi avevamo raccontato le stranezze in Emilia Romagna, dove i letti dei fiumi non vengono puliti per preservare le tane delle nutrie e il toporagno, col risultato che i corsi d’acqua debordano e gli argini crollano. Adesso è il turno di Giovinazzo, in provincia di Bari. Qui di tipico ci sono tante cose: il mare bello, gli ulivi, l’architettura caratteristica. Invece no: per la Regione Puglia ad essere “caratteristica” e degna di protezione è la “lenticchia di mare”. Un organismo che neppure i pescatori dicono di conoscere.

Bene. A Giovinazzo c’è una ex fabbrica di marmo piazzata su una delle coste più belle d’Italia. E’ abbandonata, ma un gruppo di imprenditori ha acquistato il tutto nella speranza di poterla riqualificare e realizzare un resort green ed eco-sostenibile. Bello, però…? Però nonostante gli studi e le autorizzazioni, a un certo punto sono spuntati i tecnici della Regione Puglia secondo cui i lavori compromettebbero l’esistenza della lenticchia d’acqua e dei pipistrelli.

Cosa siano le lenticchie d’acqua non è ben chiaro. Fatto sta che nelle vasche di decantazione dell’acqua della vecchia azienda di marmo ci sarebbero queste colonie. Secondo la Regione Puglia la vasca non si può spostare e la colonia va preservata. Risultato: bisogna tenersi l’ecomostro. E pensare che il progetto previsto era tutto eco-sostenibile secondo tutti i dettami green. Ma la burocrazia vince.

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