Qualche giorno fa nelle cronache nazionali ha fatto molto discutere la notizia degli assalti compiuti dai cittadini ad alcuni autovelox delle città. È accaduto a Padova, a Firenze, a Rovigo, a Verona. Ci sono comuni dove pare vada di moda irrogare le sanzioni agli automobilisti e il sospetto che qualcuno ci marci viene naturale. A Cagli, per dire, in provincia di Pesaro Urbino, paesino con poco più di 8 mila anime, in 11 mesi sono stati formalizzati 60 mila verbali, incassando 3,15 milioni. Ma non è il solo.
Qualche mese fa, a Gambolò in provincia di Pavia, il comune ha messo un autovelox in centro e nel giro di un mese e mezzo ha elevato 26 mila sanzioni. Il paese di abitanti ne ha 10mila, ergo vuol dire che esiste un comune in Italia dove ogni abitante aveva di media due multe. La gente era abituata a correre a 90 km orari e di colpo si è trovata prima 70, poi 50. Le sanzioni sono arrivate due mesi dopo, di modo che uno non avesse nemmeno il tempo di rendersene conto.
Una donna che ci aveva contattato, ha raccontato che il marito di multe ne ha prese 26, per un totale di 8 mila e passa euro. La storia che vi raccontiamo ora, invece non riguarda gli autovelox, ma una sanzione irrogata a un padre con la figlia disabile. Pazzesco. Accade a Ceriale, un comune di poco più di cinquemila abitanti, lungo la Riviera delle Palme, in provincia di Savona.
Il fatto è avvenuto sabato 12 agosto. Alessandro Pantè, ligure, ma che vive a Milano, sta per andare al mare con la figlia disabile di 16 anni. Dovendo accompagnare una persona con difficoltà motorie, cerca un posto per parcheggiare l’auto che sia comodo per raggiungere il bagnasciuga. Sa che sul molo ci sono dei parcheggi per disabili. Ma appena arriva si accorge che siccome c’è il luna park, i parcheggi per disabili sono chiusi. Già qui, viene da chiedersi come possa un’amministrazione comunale chiudere i parcheggi per invalidi.
Dal video infatti, postato da Pantè nei suoi canali social, si vedono perfettamente i parcheggi ostruiti dalle sbarre per delimitare il traffico. Non trovando altri posti ed essendo quelli adibiti veramente pochi, parcheggia l’auto giusto accanto. “Già ci sono pochissimi posti riservati per i diversamente abili – ci racconta – se poi vengono tolti perché non si può accedere, perché hanno chiuso il molo. Così, ho usato il buon senso, l’ho parcheggiata accanto a quelli per disabili chiusi, non era in mezzo alla strada, non bloccava il traffico, non dava fastidio assolutamente a nessuno”.
E invece. Invece torna. E sull’auto che addirittura espone il certificato che attesta l’invalidità di una persona, trova una bella multa di 42 euro per aver violato l’articolo 157/8 5a ossia “aver parcheggiato in modo diverso da quello prescritto dalla segnaletica”. Ora, cosa avrebbe dovuto fare per non parcheggiare in modo diverso da quello prescritto dalla segnaletica? Se i parcheggi erano chiusi al traffico. Cosa avrebbe dovuto fare un povero padre di famiglia che voleva solo portare in spiaggia la figlia?
Sul suo profilo Pantè scrive: “L’ennesima ingiustizia e mancanza di senso civico da parte del comune e della polizia municipale di Ceriale, verso le persone diversamente abili che non possono avere la possibilità come tutti di andare al mare in agosto. Vergognoso”.
Serenella Bettin, 15 agosto 2023